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ARTICOLI SULL'AUDIOVISIVO FOTOGRAFICO

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IL FORMATO VERTICALE NELL'AUDIOVISIVO

di Gianni Rossi

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Uno dei limiti creati dalla tecnologia digitale applicata all'audiovisivo è rappresentato dal progressivo abbandono del formato fotografico verticale. Questo fenomeno è stato determinato dalla conformazione dei monitor, rigorosamente orizzontali e ora per lo più in 16:9. Ne risulta che la nostra immagine verticale appare sul monitor al centro, con due brutte bande nere laterali e decisamente più piccola rispetto alle foto in sequenza orizzontale.

Il soggetto della foto risulta lontano, poco percepibile e a volte sproporzionato rispetto alle foto orizzontali.Un vero peccato perchè il formato verticale è dotato di intrinseche proprietà, in parte tecniche e in parte estetiche. Dal lato tecnico è in grado di accogliere facilmente soggetti a principale sviluppo verticale tipo una cascata, la facciata di una chiesa, una porta, una figura in piedi, un volto. Anche nel paesaggio il verticale ha una precisa collocazione infatti permette di includere più piani, da cui consegue una maggiore sensazione di profondità spaziale.

Dal lato estetico altresì è più aggressivo ed è in grado di trasmettere tensione in quanto costringe l'osservatore a concentrare l'attenzione su uno spazio più ristretto, visione insolita per l'occhio umano. Il soggetto ne viene inevitabilmente valorizzato. Ci costringe a fare una scansione visiva della foto da sopra a sotto (o viceversa) esplorandone con attenzione i dettagli.

Anni fa, quando si lavorava in analogico, orizzontali e verticali mantenevano inalterate le loro proporzioni e gli inevitabili "incroci" spesso venivano evitati inserendo una foto quadrata o velocizzando la dissolvenza. Volendo recuperare pian piano in digitale i miei audiovisivi analogici, inserire il formato verticale è diventato per me indispensabile.

Illustrerò alcune modalità di montaggio per rendere gradevole lo scorrimento delle immagini. In questa chiacchierata tratterò dell'inserimento del verticale come icona.

Occorre scegliere una foto orizzontale con un soggetto abbastanza omogeneo per creare uno sfondo. La foto scelta dovrà essere messa in dissolvenza con il suo duplicato molto sfocato. La sfocatura si potrà fare con il sistema messo a disposizione dal proprio programma oppure con Photoshop (ricordandosi di salvare la foto sfocata con una diversa denominazione). Gli utenti di m.objects potranno ricorrere alla icona B "Blur" (non presente nella versione Basic), trascinandola sulla foto, oppure cliccare la barra di base della miniatura sulla pista e utilizzare il cursore Sfocatura nella finestra "Modifica immagine".

In sovrapposizione alla foto sfocata di sfondo, inseriamo la foto verticale opportunamente ridimensionata e spostata sul lato sinistro (in m.objects collochiamo la foto sulla traccia superiore; nella finestra Modifica immagine scegliamo Sovrapposto/trasparenza e utilizziamo il pulsante Area Immagine, verde, ben evidente nella foto, per rimpicciolirla quanto basta e definire la sua posizione). Inserite allo stesso modo l'altra foto verticale dandole le stesse dimensioni ma spostandola sul lato destro.

I due verticali risultano in questo modo ben evidenti. Una ombreggiatura è in grado di creare un effetto "rilievo". Se preferiamo il rilievo, dobbiamo utilizzare una immagine di sfondo chiara, per farlo risaltare. L'ombreggaiatura può essere creata con il programma in uso (per m.objects utilizzare il pulsante denominato S Ombra /Bagliore (non presente nella versione Basic) oppure si può inserire una ombreggiatura con Photoshop.  

Come fare? Aprire in Photoshop una nuova immagine trasparente: File/Nuovo; Larghezza 2000 px Altezza 3000 px a 72 dpi. Contenuto sfondo Trasparente. Aprire la nostra foto verticale e dare le stesse dimensioni (Larghezza 2000 px Altezza 3000 px a 72 dpi). Ora sulla consolle di PS abbiamo due foto, una regolare e una virtuale (a quadretti bianchi e neri). Le dimensioni sono indicative.

Partendo dalla nostra foto, procediamo nel seguente modo: Seleziona/Tutto; Modifica/Copia. Ora apriamo la foto virtuale e procediamo con Modifica/Incolla. In questo modo abbiamo sovrapposto perfettamente le due foto per cui quella virtuale scompare (in realtà sta sotto, come Sfondo).

Attiviamo ora lo strumento Sposta (freccia bianca) verificando che nella riga superiore sia presente lo spunto la casella "Mostra controlli di trasformazione" (freccia gialla).

Negli angoli e nei lati della foto devono apparire le maniglie come nella figura (freccia rossa). Vogliamo ottenere una sfumatura come indicato dalla freccia blu

Mantenendo attivato lo strumento Sposta (anche tasto V), afferriamo con il mouse la maniglia dell'angolo inferiore destro spostandola leggermente in alto e a sinistra, come nella figura successiva (freccia gialla). Un Invio è necessario per rendere attivo lo spostamento. Vediamo che sotto la nostra immagine compare lo Sfondo quadrettato.

Attiviamo la funzione Livelli mediante Finestra/Livelli (in alternativa F7) e clicchiamo la casella ove sta scritto Livello 1 (freccia rossa - da non confondere con il treno superveloce). Di seguito, mediante il pulsante fx (freccia bianca), attiviamo la finestra Stile livello e scegliamo la funzione Ombra esterna (freccia blu).

Nella nuova finestra denominata Stile livello risulta attivata la casella Ombra esterna (in basso a sinistra nella figura). Mediante una serie di cursori si può agire sul grado di Opacità, si può variare l'Angolo dell'ombra (il raggio del cerchio si sposta con il mouse), agire sulla Distanza, sulla Estensione e sulla Dimensione.

Quest'ultima ci dà il grado di sfumatura e tutto si vede in anteprima. Quando siamo soddisfatti diamo un OK e salviamo (molto importante!!!) in formato PNG (Compressione Minimo/lento).

Nelle tracce di m.objects la foto verticale con l'ombra verrà collocata sulla traccia superiore, opportunamente ridimensionata mediante la funzione Area Immagine per farla apparire come una icona sulla foto sfocata che fa da sfondo.

 

Alcune raccomandazioni estetiche.

Il soggetto della foto verticale deve essere grande, con pochi dettagli e facilmente percepibile. Esempio un volto, un albero, una cascata sono soggetti di lettura semplice e immediata. Questo perchè il verticale risulta più piccolo. Inoltre è spesso affiancato ad un altro verticale per cui è opportuno che alle due immagini venga dato un tempo di permanenza maggiore, per consentire una adeguata visione.

Attenzione anche alla cromaticità delle immagini verticali rispetto allo sfondo: quest'ultimo deve essere scelto in modo tale che i verticali sovrapposti ne risultino esaltati e non appiattiti.

Buon lavoro!

 

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