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IRAN

30 MARZO - 14 APRILE 2019 

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Tehran – Qom – Kashan - Lago salato di Maranjab – Natanz – Isfahan – Na’In – Yazd – Saryazd – Zein-al-Din – Shahdad – Deserto Dash-e Lut – Kerman – Sarvestan – Shiraz – Persepoli - Nomadi Qashqai

30 marzo: siamo partiti da Bologna verso le 11 e siamo atterrati a Istanbul dopo 2 ore e mezza di volo. Abbiamo recuperato i bagagli e con un pulmino prenotato abbiamo raggiunto un altro aeroporto di Istanbul distante circa 60 km. Siamo ripartiti verso le 21 e siamo atterrati dopo due ore. All'arrivo abbiamo trovato la nostra guida Nasser che con un pulmino molto grande e confortevole ci ha accompagnato all'hotel prenotato. 

31 marzo: abbiamo alloggiato al Grand Hotel Teheran, abbastanza confortevole, ma non troppo vicino al centro. Alle 9:30, con l'auto a disposizione, abbiamo iniziato la visita della città. Abbiamo visitato il palazzo Golestan**, circondato da un grande parco e suddiviso in vari padiglioni. Le sale sono arredate e le pareti sono tappezzate da specchi di tutte le dimensioni che creano un insieme davvero inverosimile. Molto bella la sala del trono e la sala dei ricevimenti. Abbiamo visitato il Museo Archeologico, francamente piccolo e modesto. Per una capitale ci si aspetterebbe molto di più. Abbiamo pranzato nel cortiletto di un piccolo ristorante spendendo 2,5 € a testa. Purtroppo nel primo pomeriggio è cominciata la pioggia. Avremmo potuto visitare il famoso Museo del Gioiello, ma avremmo dovuto fare una lunga fila sotto la pioggia e pertanto abbiamo preferito lasciar perdere.

In periferia una struttura moderna molto suggestiva è costituita dalla Milad Tower*. Si tratta di una altissima Torre con una terrazza panoramica all’estremità. Sorge al centro di un grande parco con fontane, cascate, fiori e con annessa area commerciale. Purtroppo il tempo inclemente non ci ha aiutato. Abbiamo evitato di raggiungere la cima della Torre perché non sarebbe stato possibile godere del panorama. In serata siamo ritornati all'hotel per la cena.

1 aprile: la giornata è iniziata all'insegna della pioggia e il primo palazzo che abbiamo visitato, realizzato in una antica villa ristrutturata da Farah Diba, è stato il bellissimo Museo del Vetro**.

Durante la mattinata il tempo è migliorato ed è stato possibile visitare il Palazzo Niavaran dello Scià*, circondato da un bellissimo parco. Il palazzo è arredato in stile abbastanza moderno. Molto caratteristico é il tetto scorrevole della sala principale, che consentiva l'ingresso della luce dall'alto. Le sale sono molto grandi e arredate con tappeti e quadri. Molto particolari le stanze dei figli dello Scià. La Palazzina di fianco, più antica, è pure arredata ma con stanze piccole. L’insieme è bello ma non eccezionale.

In un altro quartiere periferico di Teheran sorge un grandissimo parco suddiviso su due colline, unite dal grandioso Ponte Tabiat**. Il ponte è costituito da due piani: il piano di sopra è un pedonale mentre il piano di sotto è caratterizzato da ristoranti e piccoli giardinetti. Dal ponte si gode una bella veduta sulla parte moderna della città, con i suoi grattacieli.  La pioggia battente ha fortemente limitato la visita. Abbiamo pranzato in un centro commerciale spendendo €2 a testa. Dopo pranzo abbiamo raggiunto il Bazar di Teheran trovando pochissima gente e tanti negozi chiusi perché il 1° Aprile è un festivo.

Verso sera abbiamo visitato la torre Azadi*, un monumento moderno, simbolo della città. Ha la forma di una Y rovesciata ed è stato edificato in occasione della commemorazione della nascita dell'impero Achemenide. Causa la pioggia battente, verso le 17 siamo ritornati all'hotel. Abbiamo cenato in un ristorante molto scarso, una specie di self-service.

2 aprile: finalmente è ritornato il bel tempo e siamo partiti dall'albergo. Abbiamo fatto sosta nella città santa di Qom (Teheran > Qom (148 km - 1h 48), dove sorge il Mausoleo di Fatima**, sorella dell’VIII Imam. Di fronte all'ingresso del mausoleo la strada era completamente allagata per la recente alluvione. Per entrare nel mausoleo le donne devono essere coperte da un velo dalla testa ai piedi. Questo viene fornito all'ingresso. Solo gli islamici possono entrare nell'area della tomba per cui ci si deve accontentare di visitare i vari cortili. Il mausoleo era affollato da numerosissimi pellegrini in preghiera. La visita è estremamente interessante per la bellezza del luogo e per la presenza di una folla in preghiera.

In tarda mattinata ci siamo spostati da Qom a Kashan (111 km - 1h 07)  e ci siamo sistemati in uno splendido hotel ricavato da una abitazione tipica persiana. Abbiamo pranzato molto bene nel ristorante dell'hotel. Le camere, molto spartane, sono in stile persiano, con un arredamento caratteristico e vetri colorati alle finestre.

Nel primo pomeriggio siamo andati a visitare la città sotterranea di Nushabad, situata a 18 km da Kashan. E’ costituita da numerosi cunicoli che furono utilizzati in passato come rifugio. E’ stata scoperta per caso 15 anni fa, ma in effetti la visita è scarsa e si potrebbe tranquillamente evitare.

Molto più interessante è l'escursione nel deserto verso il lago salato di Maranjab** per la quale abbiamo utilizzato un fuoristrada preso a noleggio. Le bellissime luci del pomeriggio e del tramonto e il percorso tra le dune ci hanno consentito di godere di paesaggi veramente indimenticabili. Abbiamo trovato pozze rotonde di acqua dolce e numerosi cammelli in apparente libertà. Il lago salato é risultato coperto d'acqua per la recente alluvione e un tramonto spettacolare ha  consentito di scattare numerose belle foto. L'escursione è terminata dopo il tramonto con la sosta ad un caravanserraglio  visitabile solo all'esterno. Abbiamo cenato bene nel ristorante dell'hotel. 

3 aprile: a piedi abbiamo raggiunto le Antiche Mura e la Casa del Ghiaccio, una cupola dotata di muri molto spessi adatti a mantenere per molto tempo il ghiaccio raccolto durante il periodo invernale. In realtà si tratta di pochi resti situati in un piccolo parco. Sicuramente più interessante la visita alla Casa Tabatabei**,  appartenuta ad un ricco commerciante del 1800. Dai cortili della casa si può accedere alle stanze, situate su diversi piani e caratterizzate da vetrate colorate, maioliche, specchi, in un insieme veramente stupendo. Nel primo pomeriggio ci siamo addentrati nel antico Bazar**, all'interno del quale c'è un bel caravanserraglio.

La visita è continuata nel meraviglioso Giardino di Fin**, patrimonio UNESCO. E’ composto da vari padiglioni divisi da piccoli canali che si superano con ponticelli. In uno dei padiglioni si visita l’antico Hammam (bagno turco). Abbiamo pranzato nel piccolo ristorante del giardino, con riso e melanzane. Poco distante, nel cuore della città, si può visitare un altro Hammam denominato Sultan Mir Hamad**, molto bello. È caratteristico per il tetto a cupole. Siamo successivamente ritornati nel Bazar e verso sera all'hotel. Abbiamo cenato presso il ristorante Melal a buffet.  

4 aprile: siamo ripartiti verso le 8:30 e abbiamo fatto sosta a Natanz, un piccolo paese dove abbiamo visitato una moschea e un mausoleo derviscio. Abbastanza caratteristica la struttura esterna mentre l'interno è caratterizzato da un cortile e da sale spoglie. Dietro la moschea sorgono i resti del Palazzo del Fuoco di tradizione zoroastra. A poca distanza siamo entrati in un negozio artigianale di ceramica dove abbiamo conosciuto l'artigiano che ci ha spiegato il metodo di lavoro e di cottura della ceramica.

Verso le 12 siamo arrivati a Isfahan** (Kashan > Isfahan 218 Km - 2h 19) e abbiamo fatto una prima sosta in un grande negozio di tappeti. Abbiamo pranzato in un bel ristorante tipico, situato nel quartiere armeno. Straordinaria la visita alla Cattedrale Armena di Vank**, una grande struttura suddivisa in vari padiglioni. E’ affrescata interamente con raffigurazioni di tema cristiano. Interessante anche il Piccolo Museo Armeno situato a fianco. Abbiamo dedicato parte del pomeriggio alla visita del caratteristico bazar** e poi siamo arrivati alla grandiosa Moschea del Venerdì* ( Masjed-e Jameh). Il cortile interno è molto vasto mentre le sale sono spoglie, tuttavia abbiamo trovato persone anziane in preghiera.

Verso sera ci siamo sistemati in un albergo caratterizzato da una hall con specchi e stucchi di gusto incerto. Abbiamo effettuato una visita alla grandiosa piazza Naqsh-e jahān** ossia "L'immagine del mondo", chiamata anche Piazza dello Scià o Piazza dell'Imam Alì, circondata da splendide moschee e  palazzi antichi.  La piazza è in realtà un enorme parco con bellissime fontane ed è la seconda più grande del mondo. La visita notturna, con le fontane in funzione e la sapiente illuminazione, è indimenticabile. Abbiamo cenato in un piccolo ristorante poco distante a base di riso e salsine molto scarse.

 

5 aprile: durante la mattinata abbiamo visitato nuovamente la grande piazza di Isfahan e i monumenti che la circondano, la Moschea dell’Imam** (era la Moschea dello Scià), la Moschea dello Sceicco Lotfollah** (Sheikh Lotfollah) e il Palazzo di Ali Qapu** (palazzo dei ricevimenti), con una splendida veduta dalla terrazza. A piedi si raggiunge il Palazzo Chehel Sotun** o palazzo delle 40 colonne. Le colonne in realtà sono 20, raddoppiate dal riflesso sull’acqua. E’ una antico padiglione per ricevimenti, con la sala del trono e le pareti splendidamente affrescate.

 

Dopo un pranzo al volo sul pulmino, alle 13 siamo andati nei pressi della Moschea moderna per la preghiera del venerdì. La moschea  è  immensa e gli ingressi sono controllati rigorosamente dalla polizia. Proibito fotografare. Per prudenza abbiamo preferito non entrare nelle zone dedicate alla preghiera ma abbiamo comunque sentito i cori che inneggiavano “morte all'America”.

Nel primo pomeriggio siamo andati a visitare il Ponte di Khaju** un grandioso ponte storico per la città. Ha una bellissima architettura ad arcate ed è suddiviso in due piani percorribili solo a piedi. Per la festività, lo abbiamo trovato popolato da una grande massa di persone a passeggio o per un pic-nic. Il fiume che scorre sotto il ponte era molto impetuoso per le piogge recenti ma in altri periodi dell'anno pare sia solo un rivolo d'acqua. A poca distanza c'è un altro ponte pedonale il Ponte dei 33 archi** (Ponte di Si-o-Seh) anch'esso molto frequentato dalla popolazione. Siamo ritornati all'hotel per un breve riposo e verso le 17:30 siamo ritornati a visitare i due ponti rimanendo a fotografare fino al tramonto inoltrato. Abbiamo cenato in un locale tipico allietati dalla musica di violino e di bongo di due suonatori iraniani. Discreta la cena. 

6 aprile: verso le 8:15 siamo partiti in direzione Yazd facendo sosta in un piccolo villaggio per visitare una piccola moschea poco interessante e il laboratorio di un fornaio. In questi piccoli villaggi molte case solo di fango e paglia. Lungo il percorso abbiamo fatto sosta nel villaggio Na’in per visitare la Moschea del Venerdì.  La moschea è spoglia ma interessante, con una bella cripta. Accanto alla moschea sorge un museo di Arte Contadina. Si possono visitare varie stanze arredate e il cortile interno. Nel villaggio siamo stati poi ospitati nella casa di un amico della nostra guida Nasser, dove abbiamo assistito alla lavorazione dei tappeti.

Da Isfahan a Yazd sono 330 Km. A pochi Km prima di Yazd abbiamo visitato una zona funeraria di origine zoroastriana dominata da due colline denominate Torri del Silenzio**. Una lunga scalinata porta in cima alla collina dove venivano condotti i cadaveri per essere scarnificati dagli avvoltoi. Nella spianata si possono visitare vari edifici funerari molto interessanti. L'ambiente è molto suggestivo.

A Yazd sorge anche il Tempio del Fuoco** di  Zarathustra, un edificio abbastanza modesto, sulla cui facciata appare il simbolo religioso. All'interno si visita una sala dove arde il Fuoco Sacro dal 470 d.C.,  mantenuto acceso dai sacerdoti. Casualmente abbiamo assistito alla cerimonia in cui il fuoco viene ravvivato. Poco distante, un piccolo museo con foto e oggetti  religiosi.

Il giardino Dolat Abad** (Patrimonio UNESCO) accoglie una grande villa dominata dalla torre del vento. Molto belle le vetrate policrome all’interno della casa. Le torri del vento sono una caratteristica di questa città: sono molto alte con numerose aperture sulle pareti  che permettono di incanalare il vento per portarlo ai piani bassi e rinfrescare le sale. Abbiamo cenato in un bel ristorante tipico. Ha molto colpito in un angolo del ristorante un iraniano in preghiera. Dopo cena abbiamo sostato nella caratteristica Piazza Amir Chakmaq** che costituisce il cuore della città.  

7 aprile: abbiamo percorso un itinerario nella zona vecchia della città, un dedalo di piccole vie. La Prigione di Alessandro, un edificio con una bella cupola, non è visitabile. Abbiamo incontrato una scuola coranica per sole donne che entravano e uscivano dalla piccola porta. Le donne del nostro gruppo sono state invitate all'interno mentre noi siamo stati rifocillati con the e biscotti.

Abbiamo poi visitato la Masjed-e Jameh** (o Moschea della congregazione) e, poco distante, il mausoleo di Sayyed Roknaddin*, l’Imam che fece costruire la moschea. Attraverso un negozio di tappeti siamo saliti sulla terrazza che ci ha permesso una bella visuale su quella parte della città. Alcuni hotel sono stati costruiti in antiche ville ed è possibile visitare i giardini che di solito sono molto affascinanti. Siamo ritornati nella piazza principale di fronte alla straordinaria moschea Amir Chakmaq** per pranzare con frutta.

La piazza, con giardini e fontane, è circondata da locali molto caratteristici e abbiamo pertanto sostato in uno di questi per il caffè e il gelato. Il Bazar era chiuso e alle 16:30 siamo andati ad assistere allo spettacolo alla Casa della Forza.  La palestra ove si svolge questo spettacolo è stata ricavata all'interno di una Antica Cisterna* che abbiamo ovviamente visitato. Poco distante il Museo dell’Acqua propone disegni, fotografie, progetti, ricostruzioni di strutture che nei secoli hanno permesso di canalizzare l’arido altopiano iraniano. Abbiamo cenato in un ristorante con un arredamento molto originale costituito da una piccola piscina nella parte centrale, legno alle pareti e tavoli situati sul ripiano di passerelle come su palafitte.  

8 aprile: abbiamo lasciato Yazd verso le 8 e, lungo la strada, abbiamo sostato nella fortezza di Saryazd* dove In passato le persone ricche depositavano, come in una cassetta di sicurezza di una banca, il denaro e le ricchezze. Proseguendo lungo la strada abbiamo effettuato una ulteriore sosta al Caravanserraglio di Zein Al Din, una visita che richiede al massimo mezz'ora. Abbiamo poi proseguito verso il deserto nella regione di Kerman. Procedendo verso est dopo un valico di 2400 m.  siamo scesi nel deserto raggiungendo Shahdad. Superato questo villaggio, abbiamo raggiunto la località Kalout in pieno deserto. Verso le 17 ci siamo sistemati nelle stanze di un accantonamento tra le palme che è difficile definire hotel. Abbiamo passeggiato fino a sera per il paese visitando il caravanserraglio. Per cena, riso e fagioli in umido con carne. 

9 aprile: siamo partiti dall'hotel alle 5:30 con fuoristrada per raggiungere il Deserto Dasht-e Lut**. I kalut sono rocce verticali che sporgono dalla sabbia.  Il percorso nel deserto è risultato abbastanza difficoltoso perché le piogge recenti avevano inondato le zone più basse tra le dune. Gli autisti ci hanno portato in un punto particolarmente strategico e abbiamo così potuto assistere ad una meravigliosa alba. Ci hanno offerto la colazione e successivamente ci siamo spostati in un'altra zona di dune ovali di aspetto straordinario. Anche in questo caso la sabbia si alternava al fango dovuto alla pioggia dei giorni precedenti. 

Verso le 9:30 siamo ritornati al camp per la colazione e alle 10 siamo ripartiti verso Kerman* (Yazd -> Kerman (369 Km). A sud di Kerman abbiamo visitato il Giardino di Mahan**, con bellissime fontane e cascate. Era una residenza estiva, trasformata ora in ristorante e hotel. Anche questa è patrimonio UNESCO. Arrivati a Kerman ci siamo sistemati presso l'hotel Turistic e successivamente visitato l'antico Bazar**, molto bello, con il caravanserraglio e la Jameh Moschea* al termine di una scalinata in discesa. Abbiamo cenato in hotel. 

10 aprile: partiti al mattino verso le 8 in direzione Shiraz, abbiamo potuto ammirare, lungo la strada, bellissimi panorami e uno splendido lago salato.  Abbiamo pranzato al sacco in un piccolo giardinetto con giostre. Lungo il percorso abbiamo sostato nei pressi del Palazzo Sarvestan uno dei più antichi dell’Iran, risalente alla civiltà Sasanide. Questo palazzo, risalente al 400 dopo Cristo, sorge in mezzo al deserto ed è in gran parte diroccato. Nell'antichità era una residenza di caccia e ora è patrimonio UNESCO come primissimo esempio di palazzo con architettura a cupole. Abbiamo effettuato una breve sosta nei pressi di un altro lago salato dove numerosi iraniani effettuavano romantiche escursioni utilizzando strane barchette a forma di cigno.

Siamo arrivati a Shiraz** verso le 18 e ci siamo sistemati in un hotel molto bello, inaugurato di recente. Abbiamo  cenato in un ristorante situato tra le rocce in periferia della città, a base di costine di agnello e pollo alla spada. Dalla terrazza del ristorante una bellissima veduta della città illuminata di notte.  

11 aprile: verso le 8:45 abbiamo lasciato l'hotel è raggiunto Persepoli**, una vasta area archeologica patrimonio UNESCO. L'area è molto estesa e suddivisa in vari Palazzi ornati da bassorilievi e con alti colonnati. Una lunga scalinata porta alla Tomba di Artaserse II, da cui si gode una bellissima veduta sull’intera area. A distanza di alcuni chilometri in pieno deserto si raggiunge la Tomba di Ciro** molto semplice ma estremamente suggestiva. Nel percorso di ritorno abbiamo visitato un'altra area funeraria con le Tombe di Serse, Artaserse, Dario 1 e Dario 2, tutte scavate nella roccia su una parte rocciosa. Di fronte sorge un Tempio del Fuoco di Zarathustra. Verso sera siamo ritornati a Shiraz e sostato presso la porta Quaram, elegante e caratteristica, e successivamente il bellissimo Mausoleo del Poeta Hafez** all’interno di un parco.

Siamo ritornati all'hotel e abbiamo cenato a buffet.  Dopo cena siamo usciti per raggiungere il mausoleo of Sayyed Alaeddin Hossein**, molto suggestivo con pareti a specchi e la famosa moschea di Shah Cheragh**, circondata da un parco con bellissime fontane, meta di pellegrinaggi e zona di importante devozione. E’ possibile fotografare gli esterni ma all'interno della Moschea solo con il cellulare. Queste moschee sono veri e propri luoghi di preghiera, affollati di pellegrini. 

12 aprile: grazie agli accordi presi dalla guida abbiamo potuto visitare un villaggio di Nomadi Qashqai**. Il villaggio si chiama Mollaifale e si trova nei pressi di Firusabad. Lungo la strada abbiamo incontrato numerosissimi greggi di pecore e capre. E’ questa infatti una zona di allevamenti. Il villaggio dei nomadi è costituito da grandi tende tipo yurtas ma anche da edifici in lamiera. E’ evidente che i nomadi hanno perso pian piano la tradizione migratoria e diventano sempre più stanziali.  Abbiamo assistito alla tosatura, alla mungitura e anche alla nascita di una capretta. Capre e pecore vivono all'interno del villaggio nei recinti.

In tarda mattinata, con le auto, abbiamo raggiunto un secondo piccolo villaggio Qashqai abbastanza simile al precedente,  poi, a piedi tra le colline, siamo ritornati al primo agglomerato dove ci attendeva un abbondantissimo pranzo rigorosamente consumato sui tappeti nella yurta. Verso sera siamo ritornati a Shiraz incontrando tantissimo traffico e pioggia battente. Per superare le lunghe colonne di auto ferme, abbiamo assistito a scene micidiali con auto che varcavano i fossati entrando nei campi al lato della strada. Siamo arrivati all'hotel alle 19:30 e abbiamo cenato.  

13 aprile: durante la giornata abbiamo visitato la moschea Nasir-al Molk, meglio conosciuta come Moschea Rosa**, con le splendide vetrate colorate, la Madrassa Ye Khan*, con un vasto cortile interno con fontane e alberi di arance, il giardino Bagh-e Naranjestan**, un palazzo per ricevimento arredato con le pareti a specchi, situato in un grande parco. Abbiamo pranzato in un ristorante tipico all'interno del  Bazar e successivamente ci siamo persi nel Bazar nei pressi del quale c’è la Moschea Vakil* e l’Hammam Vakil*, interessante bagno turco con una belle struttura interna ma purtroppo arredato con manichini dai costumi tipici. Un monumento storico di Shiraz è la possente fortezza Arg-e Karim Kan*, visitabile solo all’esterno. Abbiamo trascorso il resto del pomeriggio all’interno del Bazar che è veramente molto variopinto. Abbiamo cenato nell'hotel e successivamente ci siamo imbarcati alle 23:30.  

14 aprile: dopo un volo tranquillo con scalo a Istanbul, siamo sbarcati a Bologna alle 10:40 senza alcun problema.

 

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