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DANIMARCA e LUBECCA

3 - 17 agosto 2017 

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Tonder - Ribe - Esbjerg - Thyboron - Skagen - Ebetloft - Aahus - Odense - Ejeskov - Tasinge - Roskilde - Hillerod - Helsingor -  Copenhagen - Lubecca

Pensavo che la Danimarca fosse il Paese della "Sirenetta" ma in realtà è il Paese della "bicicletta". Ne trovi dappertutto, un esercito, di tutte le fogge e colori, sulle loro impeccabili e ubiquitarie piste ciclabili munite di semaforo e talvolta larghe quanto la corsia stradale. Pochi i marciapiedi: il pedone è fastidiosamente sopportato e deve stare ben attento a non essere investito, perchè le bici sopraggiungono da ogni angolo, sempre alla massima velocità e sempre a sciame, a stormo o, meglio dire, "a plotone di esecuzione". Pensando di fare la cosa migliore, mi sono portato, dietro al camper, uno scooter che in effetti si è dimostrato estremamente comodo e utile, ma ho dovuto sopportare gli sguardi incarogniti dei ciclisti sotto i loro caschetti aerodinamici.

Pensavo che la Danimarca fosse un Paese di belle donne ma in agosto le belle donne sono probabilmente tutte in vacanza in Italia. Ho visto per lo più ragazze tarchiate, obese ma tutte rigorosamente bionde con occhi azzurri. La Natura non ha certo brillato per fantasia, l'ingordigia ha fatto il resto.

Rimane un'oasi felice: la popolazione del Veneto (5 milioni di abitanti o poco più), 4,6% di disoccupati, confini rigorosamente chiusi ai migranti per legge dal 2015, nella Comunità Europea ma con la corona danese (cambio 1 €=7,4 CD), il gasolio a 1,080 € al litro, autostrade gratuite, ingressi gratuiti fino a 18 anni e naturalmente LEGOLAND. Cosa vorremmo di più?

Giovedì 3 agosto: siamo partiti alle 10:15 e siamo arrivati al Brennero alle 15:30 dopo una fermata a Bolzano per il pranzo. Dal Brennero abbiamo evitato le autostrade per non incorrere nei famigerati controlli di peso che subiscono random i camper in Austria (e in Svizzera). Siamo entrati in Germania, riprendendo finalmente l'autostrada, e alle 18:45 ci siamo fermati dopo Monaco di Baviera, a Garching, un paesino dove abbiamo trovato un parcheggio molto silenzioso (48,2453871 11,6586941) avendo percorso 534 km da casa.

Venerdì 4 agosto: l'attraversamento della Germania si è dimostrato più faticoso del previsto, per i numerosi rallentamenti dovuti a chilometri di lavori in corso. In un caso, Google Maps ci ha consigliato un lungo percorso alternativo fuori autostrada. Finalmente alle 21:30 abbiamo attraversato il confine con la Danimarca avendo percorso da casa 1511 Km. A Tønder, la nostra prima tappa, c'e un area camper a pagamento con luce ma abbiamo preferito raggiungere il vicino borgo di Mogeltonder, a 4 km, per sostare in un bellissimo parcheggio nel verde (54,941777; 8,808248), totalmente gratuito, più che sufficiente per la notte.

Sabato 5 agosto: Møgelønder*** è piccolo villaggio, patrimonio UNESCO, assolutamente da non perdere. Si sviluppa sulla via principale con abitazioni a un piano, facciata a graticcio e tetto di paglia. E' uno standard abitativo che ritroveremo molto spesso. La Slotsgaden conduce alla Mogeltonder Kirke, chiesa bianca, circondata da un piccolo cimitero nel verde. All'altra estremità del paese la vera attrazione del villaggio è il castello Schackenborg Slot* che abbiamo visto purtroppo solo all'esterno, causa una manifestazione con concerto.  In scooter ci siamo spostati a Tønder* dove siamo incappati in una festa con bancarelle e un piccolo spettacolo che ospitava una controfigura ridicola di Trump. Il centro storico è chiuso al traffico e la visita è gradevole. Da segnalare fantastiche paste a bassissimo prezzo.

In Danimarca il tempo cambia in modo repentino e in un attimo ci siamo trovati sotto la pioggia. Il danese non si pone problemi e si bagna: non abbiamo visto un ombrello. Ci siamo spostati a Hojer*, distante solo 6 km, dove si trova il mulino a vento più antico della Danimarca, visitabile. È un grazioso paesino con le case dei tetti di paglia. Poco distante abbiamo cercato il negozio di salumi Hojer Polster, il più grande produttore danese di insaccati, per fare acquisti. Abbiamo imparato a nostre spese che la maggior parte dei negozi sono rigorosamente chiusi il sabato dopo le 12 e tutta la domenica, per cui ci siamo consolati pensando al Felino di Parma e allo zampone di Modena che sicuramente hanno poco da imparare dagli insaccati danesi.

A Ribe, distante 48 km, abbiamo sostato in un campeggio (€ 21 due persone e camper, docce con tessera a scalare da richiedere). La cittadina si trova a 2 km. Meglio entrare in Ribe e cercare il parcheggio Sud che ha un area camper con bagni gratuiti e un percorso pedonale per il centro storico.

Ribe** è molto bella. Si visita il Duomo e poi si passeggia per le tipiche vie, con case a graticcio e mattoni, gialle e bianche, alcune del '600. Non abbiamo visitato il museo vichingo nè il villaggio vichingo che dista 3 km dal centro. Occorre misurare bene i tempi: musei, chiese, mulini, fari e aree turistiche aprono alle 10 e chiudono alle 17, senza deroghe. Siamo rientrati al campeggio alle 19:00 per la cena.

 

Domenica 6 agosto: Da Ribe a Esbjerg sono 29 Km. La città non è particolarmente attraente ma il punto di interesse è rappresentato dal gruppo scultoreo che si trova sulla spiaggia intitolato Man at sea*, ovvero "L'Uomo incontra il mare", costituito da quattro gigantesche statue bianche di uomini seduti con lo sguardo rivolto al mare. Abbiamo localizzato il luogo tramite internet (55.487783 - 8.411247). C'è un piccolo parcheggio anche per i camper. E' molto suggestivo e si presta a belle foto. Non è certo Abu Simbel, ma vale la pena una breve (1/2 ora) sosta lungo l'itinerario.

 

Abbiamo proseguito lungo la costa verso nord, dirigendoci al faro denominato Blavandshuk Fyr*, visitabile con un ingresso di 50 corone. Caso unico per la Danimarca: la gente passa il cancello senza pagare! Tranne noi ovviamente. La veduta dalla cima del faro è molto bella. Dall’alto la spiaggia si perde in lontananza e l’entroterra è costellato di splendide abitazioni residenziali con tetto di paglia, ben mimetizzate in mezzo alle dune. La visita richiede circa 1 ore. Il parcheggio è adeguato al camper.

Sulla strada del ritorno, a 4 km, una deviazione a destra porta ad un altro parcheggio ove abbiamo pranzato. Lasciato il camper, abbiamo raggiunto la spiaggia per vedere i caratteristici bunker che, da una artista estroso e di pessimo gusto, sono stati rivestiti con teste di mulo di legno dipinto. Immancabili i selfie dei turisti. Ripreso il percorso sulla costa, abbiamo fatto tappa a Strand una spiaggia rinomata per il ritrovamento della ambra. Ovviamente di ambra nemmeno l’ombra e la località si limita ad una gran spiaggione ventoso, decisamente poco attraente.

 

Abbiamo continuato sulla strada 181 che passa tra il mare e un lungo fiordo. In realtà il mare non si vede mai perché è nascosto dalle alte dune che formano una specie di argine. Il fiordo è in parte navigabile. L’insieme non è molto panoramico. Verso sera abbiamo fatto tappa a Sondervig*, rinomato per il Sand Sculpture Festival (sculture di sabbia) che si rinnova ogni anno da maggio a settembre, richiamando tantissimi visitatori. Un tappa molto interessante che richiede massimo un paio d’ore di visita. Contrariamente a quanto pensavamo, l’area non è situata sul mare ma nell’interno, sulla strada principale, nei pressi di un parcheggio.

 

Verso le 19:00 siamo arrivati a Thyboron*,  un villaggio di pescatori situato dove il fiordo si immette nel mare. Abbiamo parcheggiato senza difficoltà nei pressi di un museo che ricorda una battaglia navale della prima guerra mondiale. Nell’area prospiciente al  museo numerose steli ricordano i caduti della battaglia, in un insieme molto suggestivo. Dopo aver scattato numerose foto al tramonto sul mare, abbiamo cenato e trascorso una notte tranquilla.

 

Lunedì 7 agosto: Ci siamo svegliati con la pioggia e siamo andati a visitare l’unica vera attrazione del villaggio, la casa con le conchiglie* (Sneglehuset). Un fanatico collezionista per anni ha raccolto le più strane varietà di conchiglie con le quali ha letteralmente tappezzato i muri esterni e interni della sua vasta abitazione, disponendole come un ricamo colorato. Un’idea sicuramente originale con un risultato abbastanza pacchiano. Una parte dell’interno è adibita a museo di conchiglie e di altri reperti del mare (10:30 - 17:00). Carino ma non di più. La visita costa 20 corone e richiede circa mezz'ora. Abbiamo visitato anche la chiesa moderna che è lì vicino.

 

In mattinata abbiamo raggiunto il castello di Spottrup*, piccolo e circondato da un fossato pieno d'acqua al centro di un parco non particolarmente interessante. L’ingresso costa 50 corone. Il castello è bello all'esterno ma l’interno è arredato solo parzialmente e varie stanze sono vuote. Dista 85 Km da Thyboron. Per trovare la strada è meglio utilizzare Google Maps perché il Garmin non contiene le indicazioni giuste.

 

Dopo pranzo abbiamo fatto un lungo percorso di circa 170 km arrivando a Lonstrup. Non senza fatica abbiamo raggiunto un faro di Rubjerg Knude*, ora abbandonato, alcuni km a ovest del centro abitato. Per reperirlo è meglio utilizzare Google Maps. Dal parcheggio il percorso a piedi in mezzo alla sabbia e alle dune in salita non sarebbe troppo faticoso ma lo è diventato per la pioggia battente e il forte vento. L’escursione comunque è interessante perché il faro domina una scogliera con una bella visuale della costa.

 

Ritornando verso il paese, siamo andati a cercare una chiesetta (Maarup Kirke) segnalata dalla guida del Touring: vana ricerca perché la chiesa è franata nel 2015 ed è rimasto solo il cimitero. Sarà bene che il TCI aggiorni le sue guide, come pure internet. Percorrendo la strada verso la successiva tappa verso est abbiamo incontrato un mulino a vento che abbiamo fotografato.

 

Abbiamo raggiunto in serata Skagen* il paese più a nord-est dello Jutland. I parcheggi abbondano ma sono poco accoglienti per i camper, prevedendo una spesa di 150 corone, circa € 20 per la notte, senza nessun servizio. Di giorno invece si può sostare pagando a ore. Dopo aver girato a lungo siamo andati a parcheggiare a Grenen, una minuscola località caratterizzata da un faro e da una lingua di sabbia, rinomata perchè è il punto di incontro di due mari, lo Skagerrak a nord e il Kattegat a est. La serata si è conclusa con un bellissimo tramonto e un arcobaleno.

 

Martedì 8 agosto: al mattino siamo ritornati col camper a Skagen dove finalmente abbiamo trovato un parcheggio libero e gratuito dietro le piscine (57.723480, 10.581674). Con lo scooter siamo tornati a Grenen e, a piedi, abbiamo raggiunto la spiaggia dove si uniscono i due mari. E’ una lingua di terra del tutto insignificante, costellata di turisti con i loro selfie. Ritornati a Skagen abbiamo visitato il vivace centro cittadino e ci siamo fermati a pranzo in un ristorante sulla piazza principale. Nel pomeriggio con lo scooter abbiamo raggiunto la chiesa di San Lorenzo che si trova a 4 km fuori dal paese. È carina ma non il massimo. C'è un vasto parcheggio per i camper.

 

Siamo ripartiti verso ovest e a circa 15 km da Skagen, con una breve deviazione ben indicata, siamo andati a visitare la piccola area delle dune di Rabjerg Mile*. Dal comodo parcheggio alla cima delle dune occorrono circa 20 minuti a piedi. Dalla cima il paesaggio è insolito e suggestivo.

 

Ci siamo diretti poi a sud, verso Aarhus e, dopo 130 km, abbiamo fatto una breve fermata al Castello di Rosenholm* il cui interno non era visitabile per motivi di orario. Pertanto solo qualche foto all'esterno. Un breve deviazione verso il mare ci ha portati a Ebeltoft** dove è possibile parcheggiare gratuitamente nei pressi del museo (56.198845, 10.675137) che accoglie la famosa nave fregata Jylland del 1800. Il paese è veramente caratteristico. Alle 20:00 escono due guardie in costume del '700 che fanno una breve esibizione per i turisti nella piazza principale davanti al municipio cantando una nenia tipica.

 

Mercoledì 9 agosto: Alle 10:00 abbiamo iniziato la visita al museo della Fregata** del 1800. L'ingresso costa 130 corone, ma ne vale veramente la pena. La nave è enorme, tirata a secco e si percorrono i vari ponti mediante anguste scalette, visitando le sale degli ufficiali, le aree dei cannoni, le cucine, i dormitori. Terminata la visita in circa 2 ore, siamo andati Aarhus dove abbiamo trovato posto in un piccolo parcheggio a pagamento vicino alla stazione. In realtà continuando lungo la via del porto c'è anche un altro grande parcheggio molto più comodo.

 

Aarhus ci ha francamente deluso. Abbiamo visitato la Domkirke e la Vor Frue Kirke famosa per la cripta. Niente di ché. A piedi abbiamo raggiunto un vasto parco in cui è stato creato un museo all'aperto, Den Gamle By*, formato da piccoli quartieri con abitazioni danesi di varie epoche storiche, dal medioevo ai tempi più moderni. Forse è l'unica vera attrazione della città, particolarmente adatta per famiglie con bambini. Si trovano per i viottoli personaggi in costume d'epoca. Le abitazioni sono arredate e visitabili. Ritornati al parcheggio abbiamo trovato una multa. Il biglietto del parcheggio non era stato messo sufficientemente in evidenza.

Da Aarhus, in 78 Km., siamo andati a Jelling** dove, presso una piccola chiesa, si trovano due grandi monoliti, pietre runiche, appartenenti all'epoca di Aroldo Dente Blu, quindi al 1000 dC. Sono ricoperte di iscrizioni francamente poco leggibili. La chiesa era aperta, per cui abbiamo potuto visitare il piccolo interno. Nei pressi c'è un interessante museo**, totalmente gratuito, in cui viene descritta con modalità multimediale la storia del re Aroldo e delle pietre runiche, in generale la storia del popolo vichingo. Il museo dovrebbe chiudere alle 17:00 ma inspiegabilmente era ancora aperto, forse perché di mercoledì prolungano l'apertura.

Dopo 100 Km siamo arrivati a Odense**, a nord dell'Isola di Fyn, e abbiamo cercato il parcheggio nei pressi della stazione, segnalato nelle relazioni. In effetti c'è un parcheggio a pagamento (55.400382, 10.382468), ma, essendo muniti di scooter, abbiamo preferito allontanarci dal centro per trascorrere la notte nel parcheggio gratuito del Lidl.

 

Giovedì 10 agosto: Il centro storico è chiuso al traffico e presenta edifici di scarso interesse. Alle 10:00, al momento della apertura, abbiamo visitato la Domkirke* e a piedi abbiamo poi raggiunto la casa di Andersen* (HC Andersen Hus). E' stata trasformata in un museo, abbastanza confuso, nelle cui sale viene descritta la vita del poeta. Circa 1 ora. Abbiamo visitato il quartiere limitrofo alla casa, con edifici dell'epoca, forse il luogo più caratteristico di Odense. Siamo andati a visitare anche l'abitazione dove Andersen ha vissuto parte della sua infanzia.

 

Dopo pranzo ci siamo diretti verso il centro dell'isola (32 km da Odense) per visitare Egescov Slot***, decisamente il più bel castello della Danimarca. E' circondato da un grande parco e da un largo fossato pieno d'acqua. E' suddiviso in vari padiglioni, con stanze riccamente arredate. Alcuni padiglioni raccolgono bellissime collezione di auto antiche, di moto e di biciclette d'epoca. Nel parco sono state realizzate varie attrazioni per i bambini e una famiglia potrebbe trascorrere qui una intera giornata. I giardini sono molto belli. In conclusione è una tappa da non perdere.

 

Nel tardo pomeriggio siamo scesi a Faaborg, sulla costa meridionale, con l'intenzione di trovare un imbarco per l'isola di Aero. Purtroppo nel paese ci sono molte difficoltà a parcheggiare il camper per cui ci siamo allontanati di qualche chilometro e finalmente abbiamo trovato un parcheggio comodo nei pressi della bella chiesa luterana HorneKirke* nei pressi di Horne, 6 km a ovest di Faaborg.

 

Venerdì 11 agosto: Al mattino siamo ritornati a Faaborg e abbiamo sistemato il camper ancora una volta nel parcheggio del Lidl. Avviandoci a piedi verso il centro abbiamo scoperto che gli uffici per acquistare i biglietti del traghetto erano chiusi. Solo più tardi abbiamo trovato un ufficio turistico nel quale ci hanno spiegato che c'è un solo traghetto per Aero, alle 11:30, ma lo stesso rientra alle 15:30. Abbiamo pertanto escluso questa escursione.

 

Ci siamo diretti verso Svendborg, altro porticciolo a sud dell'isola di Fyn. Lungo la strada abbiamo fotografato un bel mulino a vento. Attraverso un lungo ponte abbiamo raggiunto l'isola di Langeland, ma purtroppo siamo incappati in un incidente con una lunga colonna che ci ha fatto perdere molto tempo. Una breve deviazione ci ha portato nei pressi di Tasinge a visitare il castello Valdemars slot**, con stanze splendidamente arredate e circondato da un parco. Comodissimo il parcheggio. Ci siamo poi fermati a Rudkobing, il paese principale dell'isola di Langeland, abbastanza interessante, ma non straordinario. Abbiamo trovato un parcheggio gratuito vicinissimo al centro e abbiamo visitato le vie principali e la piazza.

 

Nel pomeriggio siamo risaliti verso nord-est e, mediante un ponte decisamente costoso, siamo entrati nell'Isola di Sjaelland per raggiungere la fortezza vichinga di Trelleborg, dopo 62 km. Nell'area è stata allestita una ricostruzione di villaggio vichingo. C'è anche un museo, irrimediabilmente chiuso dopo le 17:00. Dopo un'ora di vista, abbiamo proseguito verso Roskilde* (a 70 km) dove ci siamo sistemati nel parcheggio gratuito del Museo delle Navi Vichinghe, dotato di rifornimento d'acqua.

 

Sabato 12 agosto: A piedi abbiamo raggiunto la Domkirke***, la cattedrale che conserva le tombe dei sovrani di Danimarca. Una visita estremamente interessante e spettacolare che richiede circa un paio d'ore. Apre alle 10:00 e il biglietto costa 60 corone. Il paese intorno è abbastanza anonimo.

 

Ritornati al parcheggio, abbiamo visitato il Museo delle Navi Vichinghe*. L'ingresso costa circa €10. Sono state recuperate e restaurate 5 navi vichinghe ed è stato allestito un piccolo museo che racconta la storia del recupero e del restauro. Intorno al museo ci sono allestimenti interessanti e interattivi per i bambini. È possibile anche fare delle escursioni su navi vichinghe ma non ci siano interessati del costo.

 

A 40 km a nord est di Roskilde si raggiunge Hillerod dove si visita il Frederiksborg slot*** un castello veramente stupendo, da non perdere. C'è un parcheggio abbastanza comodo, ma non tanto grande. Per fortuna abbiamo trovato un posto per il camper e abbiamo pranzato. L'ingresso costa 75 corone. Abbiamo visitato le numerosissime sale perfettamente arredate e con una esposizione di stupendi oggetti di antiquariato. Le sale sono affrescate e con stupendi soffitti. Abbiamo anche visitato il grande parco. Il castello è patrimonio dell'Unesco.

 

Dopo 9 km, lungo la strada verso Helsingor, abbiamo fatto una breve sosta per vedere il Fredensborg slot*, un castello di cui si può visitare solo l'esterno per motivi militari. È piantonato da soldati in divisa. C'è un parcheggio piccolissimo in cui siamo stati fortunati a trovare posto. La tappa è carina e richiede al massimo mezz'ora. Abbiamo proseguito verso Helsingor, distante altri 14 km e ci siamo sistemati nel porto, assieme a tanti altri camper. C'è l'acqua ma non la possibilità di scarico né la luce elettrica. Dal parcheggio si può ammirare il castello di Amleto.

 

Domenica 13 agosto: Abbiamo raggiunto il vicinissimo al centro di Helsingor un po' deludente. La cosa più bella che abbiamo trovato é il chiostro di un'antica chiesa. Il castello di Amleto, Kronborg slot**, è una vera e propria fortezza sul mare molto imponente. Nel cortile interno vengono allestiti spettacoli con personaggi in costume che recitano scene delle tragedie di Amleto. In fondo anche intorno al nostro Colosseo ci sono i legionari romani in costume. C'è addirittura uno spettacolo di burattini. In Danimarca viene sempre posta una notevole attenzione agli interessi dei bambini. Le sale del castello purtroppo sono arredate solo parzialmente. Di grande rilievo la Sala degli Arazzi*. Non va persa la visita alle casematte*, molto suggestiva. L'ingresso costa 140 corone, circa € 18 a testa.

 

Terminata la visita al Castello che richiede 2-3 ore, abbiamo ripreso il camper e dopo circa 15 km ci siamo fermati nei pressi del museo Louisiana** di arte contemporanea. La visita è molto interessante, ovviamente per gli appassionati, e richiede circa 2-3 ore. Sono esposti quadri, fotografie, allestimenti di arte moderna nei padiglioni, e sculture nel vasto parco. Il parcheggio del museo Louisiana è molto piccolo ed è impossibile utilizzarlo con il camper. Abbiamo pertanto parcheggiato vicino alla stazione, a 800 metri dall'ingresso.

 

Seguendo le indicazioni del navigatore, in poche decine di km, siamo arrivati senza difficoltà al City Camp* di Copenhagen (55.660835, 12.558725). È un area camper abbastanza piccola per cui è consigliabile prenotare un paio di giorni prima mediante una email. È dotata di luce, carico acqua, scarico acque grigie e acque nere anche per serbatoio nautico. Le docce sono abbastanza comode mentre la connessione internet non funziona bene. Dopo esserci sistemati e aver scaricato, ci siamo spostati con lo scooter verso il centro di Copenhagen**. che dista circa 5 km. Abbiamo lasciato lo scooter nei pressi del parco divertimenti Tivoli, un storico luna park adatto ovviamente per i bambini. L'ingresso per un adulto costa ben 360 corone. Abbiamo percorso a piedi la via principale, chiusa al traffico, trovandola poco interessante. Abbiamo visitato la Rundetarn**, una torre circolare del 1600, utilizzata in passato come osservatorio astronomico. L'interno è molto suggestivo: si sale mediante una rampa a chiocciola fino alla cima e da qui si può avere una bella veduta della città. Siamo poi ritornati al camper per la cena e la notte.

 

Lunedì 14 agosto: In scooter abbiamo raggiunto il centro, sostando di fronte al teatro nella piazza Kongens Nytorv, impraticabile perchè totalmente circondata da impalcature. Da qui, a piedi, abbiamo raggiunto la Ved Stranden, via prospiciente un canale dove ci si imbarca per la gita in battello**. La gita dura circa un'ora e permette di esplorare vari canali, vedendo i monumenti e i quartieri della città da un diverso punto di vista. Costa circa 10 € a testa.

 

Recuperato lo scooter abbiamo raggiunto il ristorante Lynetten** che si trova nel Club nautico (55.689294, 12.618706), nella parte nord dell'isola Christiania. Non ci sono mezzi pubblici. E' molto frequentato dalle famiglie danesi ed è consigliato per la cucina tipica. Abbiamo pranzato ottimamente sul terrazzo, spendendo circa € 20 a testa. Dopo pranzo abbiamo visitato Christianshaven. Interessante la Chiesa che ha un organo stupendo. Poco distante Cristiania*, il quartiere che il governo danese storicamente ha assegnato nel 1971 alle comunità hippies in una forma di autogestione. Attualmente è un piccolo villaggio con edifici fantasiosamente colorati, chiuso alle auto, dove girano vari tipi di droga venduta al pubblico sulle bancarelle. E' animato da personaggi nostalgici, in età ormai avanzata, con abbigliamenti estrosi e colorati, e da turisti curiosi, frustrati dal non poter scattare foto. Poco distante si trova un ponte pedonale (Cirkelbroen bridge*) molto originale, costituito da cerchi rotanti che vengono spostati elettricamente quando devono passare le barche.

 

Il famoso monumento alla Sirenetta* simbolo della città è molto piccolo. Si riesce a fotografare solo facendosi strada tra l'orda di turisti alle prese con i selfie. Abbastanza deludente. Si trova nella parte nord della città, sul mare, abbastanza lontano dal centro per cui lo abbiamo raggiunto con lo scooter. Da lì, a piedi, abbiamo fatto un itinerario molto piacevole intorno alle mura del Castelletto**. Il castello ospita attualmente una guarnigione militare ed è circondato da un bel parco con un mulino a vento.

 

Verso sera abbiamo raggiunto il canale Nyhaven*** che abbiamo visitato a piedi. L'area, circondata da edifici d'epoca caratteristici, da ristoranti e negozi, è fortemente animata. Va fotografato al pomeriggio in favore di luce. Siamo tornati al City Camp per la cena e la notte.

 

Martedì 15 agosto: Abbiamo dedicato parte della mattina alla visita del Museo Nazionale**. L'ingresso costa circa €10. Il piano terra è totalmente dedicato alle origini della Danimarca, dalla preistoria ai vichinghi, e in effetti vi è una grande ricchezza di collane, monili e oggetti di grande interesse in oro. Le zone successive del museo sono divise per epoche storiche fino ad arrivare agli ultimi piani ovvero ai giorni nostri. Vi sono anche aree del Museo dedicate a reperti etnografici. Il biglietto consente di uscire dal museo e di rientrare in un orario diverso. Noi abbiamo dedicato alla visita circa due ore ma in effetti potrebbe essere impiegato più tempo.

 

Abbiamo raggiunto la piazza Amalienborg* dove alle 12:00 abbiamo assistito al cambio della guardia, abbastanza interessante poi, a piedi, abbiamo attraversato il ponte pedonale che porta all'isola Christianshaven e abbiamo raggiunto un locale denominato Street Food (Papiroen) dove si trovano ristoranti etnici. Ovviamente si cercava il ristorante danese che è risultato costoso, abbastanza sporco e decisamente da sconsigliare, come del resto tutto l'ambiente. Va bene giusto per personaggi "alternativi" che di cibo non capiscono niente .... tanto sono anoressici.

 

Dopo pranzo, con lo scooter, siamo andati al Rosenborg Castle*, circondato da un fossato e da un bel parco. Abbiamo rinunciato alla visita delle sale. Nel parco c'erano esercitazioni militari. Siamo rientrati poi al City Camp dove ci siamo preparati per la partenza.

 

Circa 15 km a sud di Copenaghen c'è un noto acquario con un'architettura molto moderna. L'acquario chiude come al solito alle ore 17:00. In realtà eravamo interessati solo all'architettura che è meno appariscente di quello che si sperava.

Da qui a Rodbyhavn sono circa 150 km. Siamo arrivati verso le 20:45 e il primo imbarco per il continente era alle 21:15. Abbiamo pagato circa €100 per la traversata che dura un'ora.

 

Sbarcati a Putgarden abbiamo continuato per altri 7 km fino a Burg Auf Fenharm, un piccolo villaggio con vari centri commerciali per cui abbiamo parcheggiato per la notte nell'immancabile Lidl.

 

Mercoledì 17 agosto: Dopo circa 65 km siamo arrivati a Lubecca e ci siamo sistemati in Willy-Brandt-Allee (53.873049, 10.680618).  È un insieme di grandi parcheggi dove ci sono anche aree destinate i camper senza nessun tipo di servizio. In soggiorno di 24 ore costa €10 mentre il prezzo orario è di €2 per ora. Il parcheggio è molto vicino al centro, raggiungibile pertanto a piedi.

 

Lubecca***, patrimonio UNESCO, è una splendida città, visitabile a piedi senza problemi, con edifici medioevali e rinascimentali. Per chi è di passaggio come noi, merita sicuramente una sosta di una intera giornata. Abbiamo visitato la chiesa Marienkirke**, il Duomo**, il Municipio**, affacciato su una splendida piazza, e la famosa porta della città, Holstentor***, con il bel parco antistante e il ponte Puppenbrucke, ornato con statue. Sul lato esterno della Marienkirche tutti i turisti fotografano il "Diavoletto" in bronzo, risalente alla costruzione della chiesa. Siamo stati al ristorante Schiffergesellshaft**, uno dei più antichi ristoranti di Lubecca, arredato in antico, in modo splendido. Abbiamo mangiato bene spendendo 25 € a testa. Vale la pena anche solo per fotografare l'interno.

 

Nel pomeriggio abbiamo visitato la Buddenbrookhaus*, la casa di Thomas Mann, ora trasformata in un museo e l'antico ospizio Heiligen-Geist-Hospital***, affrescato e ancora parzialmente in restauro. Una sosta merita il famoso Niederegger*, la pasticceria del marzapane, sulla via prinicpale di fronte al municipio. Dal campanile (munito di ascensore) della chiesa evangelica Petrikirche*, situata a breve distanza dalla storica porta della città, si gode di una magnifica veduta della città dall'alto. Abbiamo dormito nel parcheggio di Lubecca.

 

Giovedì 17 agosto: Siamo partiti al mattino verso le 8:30 per il lungo viaggio di ritorno. Abbiamo deciso di cambiare autostrada perché Google Map ci segnalava meno interruzioni per lavori. Pertanto ci siamo diretti a Ulm dove siamo arrivati verso sera e dove ci siamo sistemati nel solito parcheggio di un supermercato.

 

Venerdì 18 agosto:

Da Ulm al mattino verso le 8:00 siamo ripartiti e abbiamo varcato il confine con l'Austria presso Fussen. Abbiamo percorso strade normali fino a Innsbruck e poi fino al confine con il Brennero. Abbiamo pranzato poco dopo il Brennero in un'area di servizio. Verso le 17:30 siamo arrivati a Mirandola.

 

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