| MERCOLEDì 16:
       Siamo partiti da
      Mirandola alle 16:50 e percorrendo la A 22, questa volta senza alcun
      intoppo, ci siamo fermati al Brennero per la cena. Abbiamo superato
      Innsbruck e abbiamo trovato un paesino per la sosta notturna da tener
      presente: si esce a Kramsach, voltando a destra e poi ancora a destra. Nel
      piccolo paesino c’è persino un rubinetto con l’attacco giusto. GIOVEDì
      17: Partenza
      di primo mattino (alle 6:50), visto il lungo itinerario. 
      Fino a Norimberga non ho trovato molto traffico ma dopo pranzo è
      andata un po’ peggio, per la grande quantità di camion e per lavori in
      corso. Abbiamo superato il confine alle 17:20 trovando poi numerosi
      rallentamenti in autostrada. Abbiamo raggiunto Alkmaar alle 19:40, avendo
      percorso da Mirandola ben 1385 Km. Il campeggio si trova sulla A9,
      seguendo la direzione Bergen. Abbiamo speso 15 € in 3 con la luce. Gli
      autobus 160 o 162 portano vicino al centro (biglietto sul bus – molto
      caro).
      
       VENERDì
      18: Ci
      siamo sistemati nella piazza del Mercato del Formaggio verso le 9:15, ben
      piazzati dietro le transenne. La compravendita delle forme di formaggio è
      iniziata puntualmente alle 10:00. Un gruppo di esperti, con un
      cavaturaccioli, estrae piccoli trucioli di formaggio e finge di
      assaggiare. Le forme vengono portate sulla pesa e da qui trasportate sui
      carretti mediante gondole colorate portate a braccia da personaggi vestiti
      di bianco con cappello di paglia delle stesso colore. Questo andirivieni
      è risultato molto ripetitivo per cui dopo poco abbiamo preferito
      passeggiare per le vie del centro, molto animate e con bei negozietti.
      Ritornati al campeggio, siamo ripartiti verso le 12:30 alla volta di
      ENKHUIZEN, noto per il Villaggio-Museo all’aperto. Dopo l’inevitabile
      pranzo al Mc Donald, abbiamo parcheggiato presso la biglietteria del
      museo. Idea malaugurata perché comporta ben 5 € di parcheggio che non
      si pagherebbero parcheggiando nei pressi della stazione. Un battello
      conduce al villaggio. La visita è risultata molto interessante. Nelle
      antiche abitazioni, provenienti da varie parti dell’Olanda, sono stati
      ricostruiti ambienti dell’epoca e in talune “botteghe” si trovano
      artigiani in costume alle prese con lavorazioni tipiche. Per la prima
      volta mi sono cimentato con i trampoli, devo dire con un certo successo.
      Il biglietto consente anche la visita al Museo della Marina ma abbiamo
      rinunciato, un po’ per il poco tempo a disposizione e un po’ per i
      commenti poco lusinghieri rilevati dalla documentazione. Abbiamo percorso
      la grande diga interna (HOUTRIBDIJK), portandoci sulla riva orientale del
      Markermeer. Siamo risaliti a nord fino a URK. Il paese è molto carino.
      Abbiamo parcheggiato nel porticciolo e a piedi abbiamo percorso le strette
      vie del centro storico, fino al faro. Le basse casette sono dotate di
      giardinetti arredate con disparati oggetti, di gusto molto chic.
      Attraverso le finestre rigorosamente senza balconi o tendaggi, si può
      vedere l’arredamento degli interni. Seguendo la nazionale 712 e la 359,
      siamo arrivati a HINDELOOPEN. Il minuscolo villaggio sul mare è percorso
      da piccoli canali. Viene considerato, a ragione, uno dei paesi più belli
      dell’Olanda. Le ville sono circondate da grandi giardini ben arredati.
      Dappertutto piccoli negozi e ristoranti. La visita è stata in parte
      limitata dal vento forte e freddo, davvero fastidioso. Ci siamo sistemati,
      a 17 €, in un campeggio vicino, di livello decisamente modesto.
      
       SABATO
      19: Partiti
      presto al mattino, abbiamo attraversato la grande diga del Nord,
      denominata Afsluitdijk. Da notare che, lungo la diga, in piccoli
      terrapieni, abbiamo trovato numerosi camper che avevano trascorso la
      notte, evidentemente in barba ai divieti. Un lungo tragitto in autostrada
      ci ha portato fino a LISSE, nella zona rinomata per i campi di tulipani.
      Siamo usciti a SASSENHEIM e abbiamo tribolato un po’ per trovare la
      giusta direzione. Ci siamo addentrati lungo piccole strade verso la
      campagna dove finalmente abbiamo trovati estese coltivazioni di tulipani
      dai colori più vari, perfettamente allineate. Purtroppo abbiamo avuto la
      malaugurata idea di percorrere i sentieri a piedi: siamo presto ritornati
      al camper completamente ghiacciati dal forte vento. Abbiamo seguito le
      stradine col camper fermandoci ogni tanto per qualche foto e video. Non è
      stato possibile visitare il parco Keukenhoff per la grande quantità di
      turisti. La tappa successiva è stata DELFT. Dopo aver parcheggiato con
      difficoltà sotto il ponte ferroviario e aver pranzato, abbiamo deciso di
      evitare la visita della famosa piazza (a poche centinaia di metri) perché
      troppo stanchi. Ci siamo diretti a KINDERDIJK, la più nota area di mulini
      a vento dell’Olanda, nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’Umanità.
      Stranamente il parcheggio dei visitatori è gratuito. E’ stato possibile
      visitare un mulino in funzione (pare siano in attività solo di sabato) e
      finalmente ho capito lo scopo di questi mulini, in grado di spostare
      grandi quantità di acqua a livelli più elevati, per bonificare il
      terreno. In questa area i mulini sono 19 e in effetti il colpo d’occhio
      paesaggistico è notevole. In un paio d’ore siamo risaliti a Nord, fino
      a VOLENDAM. All’ingresso del paese, con grande giubilo, abbiamo trovato
      un esteso parcheggio con poche auto e molti camper. Abbiamo immediatamente
      accertato che molti erano di targa olandese e ben intenzionati a dormire lì.
      Evidentemente anche in Olanda è possibile fare campeggio libero.
      Addirittura è passata una pattuglia di vigili perfettamente indifferente
      ai numerosi camper. Ci siamo comodamente sistemati, con la finestra del
      camper rivolta ad ovest come in una splendida cartolina, con tramonto e
      mulino a vento per sfondo. Una breve passeggiata ci ha portato al porto:
      coronato di splendide costruzioni in legno, è risultato una sequenza di
      negozietti di souvenir. Per fortuna abbiamo trovato un gufetto olandese
      per Maria Rosa e le cartoline a buon prezzo. Il paese vale comunque non
      per i negozietti del lungomare, ma per le viuzze e le case in legno e
      mattoni dell’interno. Piccoli canali dividono i gruppi di case,
      collegati comunque da minuscoli ponticelli. Ogni tanto piccoli
      giardinetti, arredati con gli oggetti più strani. Le finestre delle
      abitazioni paiono vetrine da mercatino dell’antiquariato. Passeggiando,
      ci siamo divertiti a fare commenti ironici. Abbiamo trascorso una
      splendida notte, finalmente all’insegna del plain air. 
      
       DOMENICA
      20: A
      pochi Km da Volendam, si trova MARKEN, forse il più noto villaggio
      dell’Olanda. In passato era raggiungibile solo via mare. Nei secoli, la
      grande opera di bonifica ha creato un argine di collegamento con la
      terraferma. Intorno è sorta una splendida oasi naturale. L’entusiasmo
      è stato raffreddato dal costo del parcheggio. Il paese si visita solo a
      piedi è non ci sono altre soluzioni. Poche centinaia di metri conducono
      al porticciolo. Tutte le abitazioni sono in legno, montate su palafitte e
      rigorosamente di colore verde scuro. C’era pochissime gente (i turisti a
      Pasqua sono dormiglioni) per cui ho potuto fotografare in tutta
      tranquillità. Il paese merita decisamente la sua fama. Abbiamo trovato
      una chiesa (protestante) ma le funzioni pasquali erano già iniziate per
      cui le porte erano state chiuse dall’interno. All’uscita dalla messa
      solo qualche anziana signora era nel bel costume tradizionale e certamente
      non era intenzionata a farsi fotografare. Volevo raggiungere il faro ma si
      trova molto lontano dal villaggio (1 ora a piedi). Recuperato il camper,
      abbiamo parcheggiato a BROEK IN WATERLAND, a pochi km. Questo paese,
      peraltro carino, è stato esaltato da un equipaggio di
      turismoitinerante.it senza delle grandi motivazioni. E’ una striscia di
      belle case di legno sulle rive di un piccolo canale. Al di là di questo,
      è dotato di una piazza ove, pare, si possa dormire senza timori di multe
      e da qui è possibile raggiungere con l’autobus il centro di Amsterdam,
      distante 13 Km. Non ci siamo informati sugli orari e sui percorsi, ma
      alcuni camper italiani erano già sistemati nella piazzetta. Il vero
      pregio di questa località è quindi del tutto logistico. Seguendo la
      strada nazionale 247, superato il ring, è facilissimo trovare il
      campeggio Vliegenbos, indicato dalla segnaletica. La sistemazione è
      decisamente precaria: siamo stati ammassati in una zona parcheggio, a 29
      € senza la luce elettrica!! Alla reception è possibile fare un
      biglietto giornaliero da 5,9 € per l’autobus. Il 32 e il 36 partono a
      100 metri dall’ingresso e conducono alla stazione centrale in pochi
      minuti. Scesi alla stazione, abbiamo preso al volo un battello per un giro
      preliminare per la città in battello, lungo i canali. La gita dura circa
      1 ora e permette di capire la struttura della città, la cui nota
      caratteristica è data dalla rete di canali sui quali si affacciano
      antichi palazzi del seicento e del settecento. Dalla stazione al centro è
      un attimo, a piedi. La piazza centrale, il DAM, era in parte occupata da
      una ruota panoramica e da altre giostre. Abbiamo proseguito lungo le vie
      più caratteristiche fino al Begijnof, il quartiere antico ove le donne
      non maritate o vedove assistevano malati e anziani. Sulla Spui, la
      piazzetta adiacente, artigiani e artisti esponevano le loro creazioni.
      Percorrendo i canali siamo arrivati al Mercato dei Fiori, lungo il Singel.
      Elena è stata particolarmente attratta dalle piante carnivore, anche di
      grandi dimensioni. Maria Rosa, come al solito, ha perso la testa di fronte
      alle piante grasse. Mi hanno invece particolarmente colpito caramelle e
      chupa-chupa alla “cannabis”. Era possibile anche acquistare piccole
      piantine di cannabis ad uso domestico. Seguendo le indicazioni della guida
      TCI, abbiamo sostato nel ristorante Rapsody con cucina tipica olandese. La
      mia porzione di costine era enorme ed è servita anche per Mari e per
      Elena, visto che la loro scelta non era stata delle migliori. Al ritorno
      abbiamo sbagliato linea dell’autobus e questo ci è costato una notevole
      perdita di tempo.
      
       LUNEDI’
      21: Il
      campeggio va lasciato entro le 11 del mattino, pena il pagamento di una
      seconda notte, per cui, dopo aver scaricato e caricato H2O (50 cent per 40
      litri), siamo usciti, parcheggiando il camper sulla strada, vicino alla
      fermata dell’autobus. La prima tappa è stata il Museo Van Gogh: 9 €
      l’entrata, un po’ di fila. E’ una buona occasione per apprendere in
      modo organico le tappe della sua vita e della sua evoluzione pittorica, di
      fronte al nucleo della sua enorme produzione. Molte sue opere comunque
      sono esposte in altri musei e l’assenza di certi dipinti particolarmente
      noti può costituire una delusione. Un panino all’uscita ed una breve
      tappa alla fabbrica Coster, nota per la lavorazione dei diamanti, situata
      esattamente di fronte al museo. Tappa deludente, per fortuna gratuita.
      Abbiamo poi visitato il Museo di Anna Frank, (A = 6,5 €; B = 3 €) un
      percorso all’interno della casa ove la famiglia si era rifugiata per
      sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, con una ricca documentazione di
      foto, scritti e testimonianze. Siamo ritornati al camper, per fortuna
      ancora intatto e, seguendo la A8, con non poche difficoltà per le scarse
      indicazioni, siamo arrivati al parcheggio del villaggio-museo di ZAANSE
      SCHANS. Si trova nei pressi del paese Zaandijk. Il parcheggio è molto
      caro per cui abbiamo preferito sistemare il camper dall’altra parte del
      canale e attraversare il ponte a piedi. E’ costituito da numerosi
      edifici provenienti da varie parti dell’Olanda, nei quali sedicenti
      artigiani in costume rappresentano i lavori del passato. Ci sono ben 7
      mulini a vento sulle rive di un canale. Dopo le 17 naturalmente tutto
      chiude ma ugualmente si può visitare il villaggio passeggiando per le
      viuzze e tra i mulini. Il colpo d’occhio è notevole. Ho passeggiato
      anche tra le case del paesino di fronte, quello “vero” e abitato:
      decisamente bello. Dopo cena ci siamo spostati verso est con la A1 e
      abbiamo sostato in autostrada per la notte.
      
       MARTEDì
      22: 
      Presso la località Otterlo è situato l’ingresso del PARCO DI
      HOGE VELUWE, il più esteso parco nazionale dell’Olanda, nel quale è
      situato il Museo Kroller-Muller, il Museonder e l’abitazione da caccia
      della famiglia, denominata St. Hubertus. Queste tre strutture sono
      distanti pochi Km. l’una dall’altra e sono collegate da sentieri nel
      bosco o da strada asfaltata. All’ingresso (25 € in 3) si possono
      utilizzare biciclette gratuite ma abbiamo preferito spostarci in camper,
      nonostante la splendida giornata, per essere più veloci nella visita. Il
      bosco è magnifico, con piante secolari, radure e addirittura aree con
      dune di sabbia. Il Museo raccoglie l’estesa collezione di quadri della
      famiglia Kroller-Muller, tra cui un considerevole numero di Van Gogh
      (disegni ed oli). All’esterno, sistemate qua e là nel bosco, vi sono
      numerose creazioni d’arte moderna, decisamente bizzarre e originali. Il
      Museonder è un museo dedicato alla natura, in particolare alla flora e
      alla fauna della zona. L’aspetto originale è lo sviluppo a tre piani
      sotterranei. Presso l’ufficio si può prenotare la visita guidata alla
      abitazione dei Kroller-Muller, edificata all’inizio del ‘900 in stile
      Liberty. Molto originali sia l’esterno, un po’ cupo, che gli interni.
      Siamo usciti dal parco verso le 18:00 e la A50 e la A28 ci hanno condotto
      a STAPHORST, piccolo paese con graziose abitazioni dal tetto di paglia e
      finestrelle coi cuoricini. Il paese è abitato da una comunità calvinista
      e già una passeggiata preliminare ci ha permesso di notare qua e là
      personaggi con strani abbigliamenti. Abbiamo dormito in un tranquillo
      parcheggio vicino al centro. 
      
       MERCOLEDì 23: Parte della mattinata è stata dedicata al
      tentativo di sbloccare il serbatoio delle acque nere (infruttuoso). Siamo
      poi andati al mercato settimanale che di per sé non ha alcun interesse se
      non chè è frequentato da donne in rigoroso abbigliamento calvinista.
      Sembrano uscite da un libro del 1800: gonnellone nero a pieghine,
      camicetta a fiorellini blu e neri con foulard sempre a fiori, solo di poco
      più vivace, cuffietta. Si mescolano alla gente comune e non è difficile
      fare qualche foto carina. A breve distanza da Staphorst si trova un altro
      splendido villaggio: GIETHOORN. Non è facile orientarsi tra le stradine
      per cui abbiamo dovuto chiedere ad un passante. Siamo stati sconvolti
      dalla insegna pubblicitaria di un ambulatorio odontoiatrico, costituito da
      un grosso molare sistemato sul marciapiede. Abbiamo parcheggiato in
      un’area camper (8 € per 24 ore con scarichi e luce) senza pagare nulla
      causa la  breve sosta.
      Affittata una barca elettrica (25 € per 2 ore), abbiamo percorso
      l’intrico di canali sui quali si affacciano meravigliose casette con il
      tetto di paglia. Sembra di entrare in una fiaba. Abbiamo raggiunto il lago
      e poi trovato (non senza difficoltà) un canale che si addentra tra le
      canne e gli alberi, in una magnifica oasi naturalistica. E’ una delle
      località più incantevoli di tutta l’Olanda. Lasciato Giethoorn, ci
      siamo diretti verso sud-est, cioè verso casa. Abbiamo dormito a circa 150
      Km. dal confine olandese, in un tranquillo paesino presso l’autostrada.
      
       GIOVEDì 24: Rientro tranquillo con poco traffico in una splendida
      giornata di sole. Arrivo a Mirandola alle 21:00. Segue cena con pizza.
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