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SPAGNA e PORTOGALLO in camper

Luglio 2003

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5 Luglio – sabato Siamo partiti alle 15,20 inconsapevoli delle disavventure che ci attendevano e con notevole carica abbiamo raggiunto e superato il confine per cenare in un’area all’altezza di Montecarlo. Abbiamo poi proseguito fino alle 23,30, sostando per la notte – ahinoi – in una famigerata area della Costa Azzurra nei pressi di Aix-en-Provence. Ci siamo fermati lì, nonostante le disastrose esperienze passate, dopo profondi ragionamenti da una parte sul pericolo di furto e dall’altra nella convinzione dei provvedimenti già presi per evitare i rischi (allarme, cavo tra i portelloni) e in base ad un ingenuo ragionamento sul calcolo delle probabilità.

6 luglio – domenica      E immancabilmente alle 3,00 è scattato l’allarme del mio camper, al chè sono balzato in cabina ululando “al ladro, al ladro” e ho trovato il cavo con cui avevo legato i portelloni maledettamente tagliato. In un lampo mi sono chiesto come avevano fatto, visto che le portiere erano chiuse, ma dal deflettore sinistro entrava un drammatico spiffero d’aria fresca che mi ha rivelato l’amara realtà: era stato tolto con atto vandalico di alta precisione il deflettore !!! Anche il camper di fianco era stato aperto ma grazie al nostro allarme i filibustieri si erano dati alla fuga senza concludere il fattaccio. Con l’aiuto dell’amico di sventura, ho incerottato il vetro, per fortuna ancora intatto, e siamo usciti dall’autostrada, raggiungendo Aix-en-Provence. Ci siamo sistemati sul bordo della strada più trafficata della città e tra mille rumori siamo riusciti a prendere sonno. Parte della mattinata se ne è andata alla ricerca di una gendarmerie per la denuncia. Ci siamo fermati a pranzo vicino a Narbonne. Negli ultimi 250 Km siamo usciti dall’autostrada avendo capito che i ladri in Francia sono anche gli esattori dei caselli. Del resto la nazionale è buona. Eravamo a BAYONNE, nel campeggio La Cheneraie alle 20:30, giusto per la cena (piccolo, tranquillo, con piscina, servizi puliti, 19 €).

7 luglio – lunedì Abbiamo iniziato di buon mattino una affannosa ricerca di un carrozziere disposto a rimontare il vetro. Uno dei primi interpellati ci ha indirizzato alla concessionaria FIAT di Bayonne ma anche lì avrebbero dovuto ordinarlo in Italia. L’arrivo del pezzo era previsto per il mattino successivo, dopo le 9,30. Abbiamo cercato anche in altre concessionarie, visto che i modelli FIAT,  Peugeot e Citroen sono identici, ma è stato tutto inutile. Abbiamo trovato un parcheggio sul lungomare di Biarritz che ci ha permesso una breve passeggiata e il pranzo, ma l’immancabile vigile ci ha invitato ad andarcene. In direzione Bidart, sul lungomare, abbiamo miracolosamente trovato un’area camper attrezzata: luce, scarichi, il tutto per 6 €/24 ore. Abbiamo così  trascorso il pomeriggio tra le onde dell’Atlantico.

8 luglio – martedì La telefonata alla concessionaria FIAT ci ha finalmente rallegrato: la guarnizione richiesta era arrivata e potevamo passare a prenderla. Siamo partiti di gran carriera ritrovando la strada con facilità. Nel magazzino l’addetto ci ha consegnato il pacco ma la mia indole sospettosa mi ha suggerito di verificare: maledizione !!! si trattava della guarnizione del finestrino destro mentre avevamo ordinato il sinistro. Sembrava tutto troppo facile. Siamo ritornati all’area camper con la coda tra le gambe. Recuperato il posto e la 220 V ci siamo nuovamente tuffati tra le onde tra una imprecazione e l’altra, approfittando della bellissima giornata.

9 luglio – mercoledì Siamo ancora una volta ritornati speranzosi alla concessionaria FIAT e il sorrisone dell’addetto ci ha fatto capire che questa era la volta buona. Erano infatti arrivate ben due guarnizioni, la destra e la sinistra. Impossibile sbagliarsi. Non avevano però tempo per montarle per cui siamo ritornati alla officina iniziale e il carrozziere in quattro e quattr’otto, con un ingegnoso sistema di corda, l’ha sistemata, per la modesta cifra di 20 €. Finalmente abbiamo potuto riprendere il viaggio e in autostrada siamo arrivati a BILBAO (Biarritz-Bilbao Km 148). Ci siamo addentrati in città, alla ricerca del Museo Guggeneheim, seguendo le scarne indicazioni. In effetti il museo è ben appariscente, in riva al fiume, ma è molto più problematico trovare un parcheggio: i naturali parcheggi sono sostituiti dal  cantiere Ria 2000 che ha lo scopo di ristrutturare l’area circostante il museo. Abbiamo girato come delle trottole attorno all’enorme area e, dopo aver rigato il camper in una manovra difficile, solo con l’aiuto di un automobilista sono riuscito ad imboccare il ponte Deusto dove, a metà, si apre una strada-parcheggio (a pagamento) che porta al cantiere,  da cui si può accedere anche al museo che abbiamo visitato subito dopo pranzo. L’architettura del Museo è veramente notevole e a mio parere è molto più bello l’esterno che il contenuto (20 € in tre). Alcune sale espongono infatti delle vere e proprie assurdità: di particolare interesse la vetrina degli aspirapolvere, la pila di piatti giganti, l’enorme gatto nella calza etc.  Anche l’uscita da Bilbao è stata una impresa. Ci siamo diretti verso SANTILLANA DEL MAR e le Grotte di Altamira (Bilbao-Santillana del Mar = Km 123) utilizzando l’autostrada che dopo Bilbao non è più a pagamento. A Santillana del Mar, che peraltro non è sul mare, abbiamo trovato, dopo varie peregrinazioni, il parcheggio comunale, grande, comodo, silenzioso (2 €) e vicinissimo al borgo. Dopo cena abbiamo percorso le vie caratteristiche del paese medioevale che ci è apparso molto bello.

10 luglio – giovedì In realtà le grotte di Altamira non si possono visitare perché la presenza di turisti altererebbe il microclima e rovinerebbe gli affreschi preistorici. Sono ammessi solo 120 persone alla settimana, con prenotazioni di anni. I furboni hanno costruito le NEOCUEVAS, cioè le “nuove grotte”, una ricostruzione perfetta, progettata col computer e realizzata in polistirolo. I turisti sono ammessi alla visita guidata di questo falso e dell’annesso museo (per fortuna solo 4,90 €). Il risultato comunque è eccellente e siamo rimasti decisamente soddisfatti. Il resto della mattina se n’è andato con il pellegrinaggio tra i negozietti di Santillana, dopo aver assaggiato la "tartra de queso" (torta al formaggio) acquistabile di fronte alla Collegiata, aver visitato l’interno della Collegiata, l’annesso Chiostro e il Museo Diocesano (unico biglietto). Quest’ultimo va visto, sia per la struttura in cui è ambientato che per la ricchezza  dell’oggettistica esposta. Continuando sulla nazionale 634, a tratti sconnessa ma nel complesso molto scorrevole, dopo aver attraversato San Vicente dal la Barquera (solo 27 Km da Santillana), abbiamo pranzato nel ristorante Belvedere, tipicamente per camionisti, con ampio parcheggio sulla strada (31 € in 3, ben spesi, a base di pesce). Una tirata di 137 Km ci ha portato ad OVIEDO, elegante cittadina con facili parcheggi in centro a tassametro (0,70 €/ora). Il centro storico, di lato ad un vasto e ordinato parco, è chiuso al traffico e sui vicoli e le piazze si affacciano splendidi palazzi. Siamo usciti dalla città alle 19,30 e, raggiunta la costa, abbiamo cominciato una estenuante caccia al posto per trascorrere la notte. Alla fine siamo capitati nel porto di SAN ESTEBAN DE PRAVIA, un paesino poco noto ma alquanto carino (a 53 km da Oviedo).

11 luglio – venerdì In una giornata decisamente uggiosa (foschia e pioggerellina), abbiamo attraversato tutta l’Asturia, toccando località descritte nelle relazioni di viaggio, tipo Tapia di Casariego o Ribadeo. Forse per il maltempo non ci sono sembrate all’altezza delle descrizioni. Si cominciano a vedere i caratteristici Horreos, depositi di granaglie in granito sollevati di qualche metro da terra mediante colonnine in muratura. La strada è un saliscendi fra estesi boschi di eucalipti. Da Ribadeo a SANTIAGO DI COMPOSTELA sono 166 Km. in parte di superstrada. Inaspettatamente è ritornato il sole. Ci siamo sistemati al campeggio As Cancelas (26 €), proprio all’ingresso della città. E’ pulito e ben organizzato, con bei bagni e piscina, sfruttata subito dopo pranzo. Con l’autobus n° 6 (passa ogni 30 minuti - fermata vicino al campeggio – 0,70 €) siamo arrivati nel centro medioevale e a piedi, tra turisti e pellegrini, in breve ci siamo ritrovati di fronte alla splendida cattedrale. L’interno è solenne e l’altare, con la statua di S. Giacomo al centro, è grandioso. Di frante all’altare il “butafumiero” il grande turibolo appeso che viene utilizzato nelle grandi ricorrenze. Nel portale interno, coperto dalla facciata barocca, c'è una colonna con l'immagine di Santiago sulla quale bisogna posare la mano destra e chinare tre volte la fronte chiedendo la remissione dei peccati. Nell'abside c'è una statua di Santiago ricoperta d'argento dorato e tempestata di pietre: i pellegrini salgono da una scala apposita per abbracciarlo per poi scendere nella sottostante cripta a vedere il sarcofago con le reliquie.L’atmosfera, nel complesso, non porta al raccoglimento ma ha un sapore sostanzialmente turistico. Colpiscono in verità i pellegrini che arrivano con grossi zaini e scarponi, affaticati ma visibilmente soddisfatti della grande impresa. Abbiamo bighellonato per le vie del centro, fermandoci in un bar per una birra e poi raggiungendo la pulperia “O Catro” per assaggiare il famoso polpo alla gallega. L’ambiente è molto rustico, una specie di latteria in uno scantinato. Il vino viene servito in una tazza e un cartello avverte che è proibito cantare (31 € per una abbondante cena).

12 luglio – sabato Il Museo annesso alla cattedrale ci ha un po’ deluso (5 € gli adulti). La visita comprende il Chiostro, la Cripta, la Biblioteca,  raccolte di arazzi e di oggetti liturgici. Abbiamo partecipato alla Messa del pellegrino alle 12,00 e all’uscita siamo scesi fino alla Porta Faxeira per percorrere il Paseo dos Leons da dove si gode un magnifico panorama sulla cattedrale. Dopo il pranzo ed un breve bagno nella piscina del campeggio siamo ripartiti in direzione CAPO VILAN, distante 90 Km. Purtroppo il tempo era nuovamente cambiato e, per la diffusa foschia, la costa intorno al capo, non è apparsa particolarmente bella. Anche CAPO FISTERRA, 50 Km. più a sud, era immerso nella nebbia per cui ci siamo limitati ad una visita superficiale. Siamo ritornati nel porto di FISTERRA (o Finisterre come si trova scritto da molte parti – per i latini “luogo dove finisce la terra”) per la cena e la notte.

13 luglio – domenica Altra giornata uggiosa. Impossibile rilassarsi in spiaggia, come avevo previsto dal programma. Siamo pertanto ripartiti seguendo la costa verso sud, fino a Muros e Noia, fermandoci ogni tanto a fotografare splendide spiaggette e graziosi porticcioli. Devo ammettere che questo itinerario, pur fatto con il maltempo, ci ha permesso di rivalutare la Galizia, che fino ad ora non ci era apparsa un gran chè. Al confine abbiamo fatto sosta a TUI (206 Km da Fisterra), visitando la cattedrale che ha un aspetto veramente austero, simile ad un castello medioevale. Purtroppo era chiusa per cui abbiamo visto l’interno solo attraverso il buco della serratura. Siamo entrati in Portogallo attraversando il famoso ponte in ferro costruito da Gustave Eiffel alla fine dell’ottocento e, raggiunta l’autostrada (molto cara in tutto il paese), in breve siamo arrivati a BRAGA (74 Km da TUI). L’unica indicazione trovata in autostrada era lo stadio e proprio seguendola alla fine abbiamo trovato il Santuario del Bom Jesus do Monte, il secondo luogo di pellegrinaggio per i portoghesi dopo Fatima. Dall’ampio parcheggio si può salire tramite una scalinata nel bosco o mediante la funicolare (1 €). Abbiamo ovviamente scelto questa seconda soluzione, peraltro simpatica. Dall’alto si gode una bella vista sulla città, limitata dalla foschia. L’interno del santuario non è un gran chè ma il pezzo forte è la scalinata che crea un effetto altamente scenografico. E’ affiancata da piccole cappelle con raffigurazioni della Via Crucis a grandezza naturale. Da Braga a Guimaraes sono pochi chilometri (20). La città è piccola e ben percorribile con il camper. Siamo saliti fino al castello, affiancato da un vasto parcheggio purtroppo vietato durante la notte. Il giro serale per il paese è stato molto gradevole. Si susseguono piccoli vicoli e piazzette con  case decorate con azulejos. La cattedrale gotico-rinascimentale di Nossa Senhora da Oliveira merita una visita. Nel chiostro un bel museo. Abbiamo parcheggiato per la notte in una via nei pressi del castello.

14 luglio – lunedì Porto dista solo 50 Km da Giumares ma trovare il campeggio (Campismo da Prelada) è stata una vera impresa e abbiamo perso un sacco di tempo. Non esistono indicazioni e più di una persona ha cercato di aiutarci facendoci girovagare con il camper. Solo dopo 1 ora siamo riusciti a sistemarci all’interno del parco. Vari autobus (1 €) portano al centro dopo un lento percorso per il gran traffico. La città è veramente caotica e sporca. I lavori in corso sulle strade del centro peggiorano decisamente la situazione. Abbiamo raggiunto la Cattedrale detta Sé (molto bello il chiostro decorato). Dal Ponte de Dom Luis sul fiume Douro si gode una bella veduta sulla città e sul fiume. La parte più significativa della visita però parte dalla chiesa Santa Clara e attraverso lunghe scalinate porta al quartiere Ribeira, lungo il fiume. Le stradine sono strette, le case diroccate e tra di esse passano fili su cui stanno stesi i panni. I cani ed i gatti randagi sono moltissimi, si sente la musica provenire dagli appartamenti,  ci sono   negozietti minuscoli, che in 4 m² vendono di tutto. Il tempo, fino a quel momento abbastanza clemente, è peggiorato e non ci ha consentito di visitare la Chiesa di S. Francesco, di cui abbiamo visto solo la facciata. Poi, sotto una fastidiosa pioggerellina, siamo ritornati al modesto campeggio in autobus.

15 luglio – martedì Siamo usciti da Porto recuperando l’autostrada fino a COIMBRA (Km. 117). Città molto meno caotica, consente un facile parcheggio sul fiume Mondego. Superata l’antica Porta Almenida, si seguono piccoli vicoli e gradinate fino alla Vecchia Cattedrale (Sé Velha), con una bella facciata ed un chiostro rivestito di splendidi azulejos. Di qui si sale alla famosa Università. Ci siamo trovati in un vasto patio (Patio das Escolas) chiuso da tre lati dagli antichi edifici. La parte più interessante è senz’altro la ricca biblioteca che si visita su prenotazione. Accanto la bella Capela de Sao Miguel. Le altre sale (dos Capelos, dos Almas) sono interessanti ma non splendide. Abbiamo pranzato in un piccolo ristorante economico e poi siamo scesi verso la parte nuova, fino al Mosterio de Santa Cruz. La navata è decorata ad azulejos e da una porta laterale si accede alla Sagrestia, alle tombe dei Re e al Claustro do Silenzio, in parte in restauro, ma ugualmente molto bello. Anche i vicoli del centro popolati da una grande quantità di negozi di scarpe in svendita, costituiscono una piacevole passeggiata. Ancora in autostrada siamo arrivati a FATIMA (da Coimbra 80 Km.) e abbiamo sistemato il camper presso l’ufficio informazioni. Il Santuario è preceduto da una immensa spianata, percorsa da molti pellegrini in ginocchio, in segno di voto. A sinistra la piccola cappella delle apparizioni, coperta da una brutta struttura in cemento. Poco distante grandi bracieri ove i devoti ripongono candele votive. Avendo visitato altri luoghi di pellegrinaggio, ho constatato l’assoluta mancanza di elementi scenografici. Anche l’interno della cattedrale, che ospita le spoglie di Giacinta e Francesco, risulta essenziale.  Alle 21 abbiamo partecipato al Rosario e alla processione delle candele che, nella sua semplicità, ha sottolineato la sobria ma profonda spiritualità del luogo.

16 luglio – mercoledì Visitata la Cattedrale, alle 10 abbiamo assistito ad un audiovisivo su Fatima in lingua italiana. Poco distante dalla zona sacra, siamo saliti su una collina per fotografare alcuni antichi mulini a vento ancora in funzione, che il mugnaio ci ha permesso di visitare. Un breve itinerario ci ha condotto alla casa natale di Lucia e a quella di Giacinta e Francesco. Nella stessa area vi sono alcuni luoghi di apparizione della Madonna ai pastorelli ed una Via Crucis (Calvario Ungaro). Dopo pranzo ci siamo spostati a TOMAR (32 Km di strada tortuosa). Sulla collina che domina la città sorge il Convento de Cristo, un immenso monastero sorto intorno ad una antica cattedrale dei Templari. La visita è risultata molto interessante. L’interno della cattedrale presenta un apside con ricche decorazioni ed una bellissima cupola. Il monastero è una successione di chiostri situati su piani diversi e ne risulta un vero dedalo da cui si esce solo grazie alle indicazioni poste qua e là. In serata abbiamo raggiunto BATALHA (da Tomar 50 Km) e ci siamo sistemati nel parcheggio di fianco allo splendido Monastero di Santa Maria di Vitoria che ho potuto fotografare con la luce del tramonto.

17 luglio – giovedì La mattina è stata funestata dai classici problemi di scarico ma, dopo aver trovato un posto adatto in uno stradello di campagna, con santa pazienza sono riuscito a liberare il gavone. All’interno del Monastero si visitano la fantastica Capela do Fundador, con le tombe del re Joao I e della moglie Felipa de Lancaster, il Claustro Real, la Sala do Capitulo e la  Capelas Imperfeitas il cui completamento fu abbandonato e che appare senza tetto. Il Monastero sorse in seguito al voto fatto dal comandante dell'esercito portoghese in caso di vittoria. In stile gotico manuelino, fu eretto tra il XIV e il XV secolo ed è uno dei massimi gioielli dell'architettura portoghese. Poco distante (19 Km.) il Monastero di ALCOBACA con la Cattedrale di Santa Maria. Ospita le spoglie di Pedro I° e della sua amante Ines de Castro. Molto particolari le cucine con un grande camino munito di una cappa altissima. Non l’ho trovato eccezionale. Siamo poi arrivati a NAZARE’ (a soli 10 Km) e ci siamo sistemati nel campeggio Vale Paraiso, molto bello, con piscina, situato su una collina distante dal mare. Verso sera siamo saliti sullo sperone del Sitio che domina Nazarè per ammirare il tramonto. La veduta è molto bella. Davanti ai negozietti e alle bancherelle abbiamo fotografato le donne anziane del paese con l’abbigliamento tipico: gonna colorata, corta e larga, giacchetta e fazzoletto in testa. Per cena un’ottima grigliata di carne.

18 luglio – venerdì Abbiamo inutilmente cercato un parcheggio vicino al centro in Nazarè marina: impossibile, causa un esteso mercato. Si è deciso di prosegure fino ad OBIDOS, distante 36 Km. Il camper si sistema ottimamente fuori le mura. Il centro storico, di casette bianche e azzurre è molto bello anche se, ovviamente, bombato di turisti. E’ interamente circondato dalle mura dalle quali si gode una magnifica vista sulla campagna circostante. Ci siamo spostati a PENICHE (24 Km) e abbiamo raggiunto il CABO CARVOEIRO. Il paesaggio qui è splendido. Le rocce di granito scuro sono modellate dal vento e dalla violenza delle onde come torri che emergono dal mare. Ritornati a Peniche, abbiamo superato le dune di sabbia e ci siamo concessi un meritato bagno sulla vasta spiaggia, complice la bella giornata di sole. Il percorso lungo la costa, per strada nazionale, da Peniche alla nostra successiva meta, CABO DE ROCA (108 Km), è bello dal lato paesaggistico ma molto difficoltoso per lo stato delle strade e la completa mancanza di indicazioni. Il tratto poi da Sintra al Capo (15 Km.) sembra interminabile. Siamo stati però premiati dal bel tramonto che ha colorato gli scogli in rosa. Ci siamo sistemati nel parcheggio per la notte. E’ il punto più occidentale di tutta l'Europa, "laddove la terra finisce e il mare comincia...", come dice l'epigrafe qui scolpita. 

19 luglio – sabato Ritirato il diploma rilasciato a 5 € per Elena, siamo ritornati a SINTRA e, seguendo le indicazioni delle relazioni di altri camperisti, ci siamo sistemati nel parcheggio della stazione degli autobus (1 € ogni 24 ore). Di qui il 433 porta al centro storico, proprio di fronte all’ingresso del Palacio Nacional. Il bus 434 poi porta al Palacio da Pena. Si può fare un biglietto giornaliero a 3,5 €, molto conveniente. La salita a questi luoghi col camper è assolutamente da evitare: la strada al Palacio de Pena è pazzesca e su non si trovano parcheggi. Il Palacio del Pena è indimenticabile: situato in un immenso bosco, in cima alla montagna, presenta una struttura decisamente insolita, unendo stili diversi in un insieme molto armonioso. Gli interni sono arredati con il mobilio originale. Nel pomeriggio abbiamo visitato il palazzo Paço Real (Palácio Nacional) che merita le 2 stellette della guida del Touring. All’interno sono molto particolari le cucine con due immensi camini bianchi a forma di cono. E’ stato possibile vedere anche un museo estemporaneo dedicato a Leonardo da Vinci. Purtroppo il successivo percorso verso Lisbona è stato funestato da un  piccolo incidente per fortuna senza gravi conseguenze e danni al camper. All’arrivo a LISBONA (Km 25) la solita confusione di strade e tangenziali per cui ci siamo inevitabilmente persi. Solo chiedendo ripetutamente a ignari residenti, con grande fatica, abbiamo raggiunto il Parque de Campismo de Monsanto che si è rivelato particolarmente bello e organizzato, con piscina, minigolf, campi da tennis (peccato non avere la racchetta) e animazione serale con un bravissimo cantante di colore (per due notti abbiamo speso 47 €).

20 luglio – domenica Abbiamo deciso di aderire alla gita in pullman organizzata dal campeggio, un po’ cara per la verità (26 € a persona) ma calcolando che Elena non pagava (fino a 10 anni) ne è valsa la pena. Questa gita veniva descritta nelle relazioni come una grande fregatura, un sali e scendi dal pullman senza vedere niente e in realtà è stato così, ma in fondo i monumenti visitati non richiedevano tanto tempo per cui siamo stati soddisfatti. Abbiamo visitato il quartiere di Belem, e il Monestero dos Jeronimos, il monumento principale della città, con un bel chiostro, la Torre di Belem, simbolo di Lisbona, che era il punto d'arrivo delle navi che giungevano dalle colonie,  il Pedrao dos Descubrimientos (Monumento alle scoperte geografiche dei Portoghesi). Sulla grande piazza che lo ospita è disegnata una grande rosa dei venti con il planisfero che mostra, appunto, le terre scoperte dai navigatori Portoghesi. Abbiamo attraversato Piazza del Commercio e la Baixa con Rua Augusta. Il pullman è poi salito al Castello di Sao Jorge (risparmiandoci una bella fatica) e poi siamo scesi a piedi nel vecchio quartiere detto Alfama, costituito da stretti vicoli collegati da scalinate (dove stavano girando il film Adriana). Di nuovo con il pullman abbiamo visitato il Rossio e Avenua da  Liberdade, fino alla Serra Botanica, uno degli orti botanici più curati che abbia mai visto. Acquistato il biglietto turistico giornaliero in metro (2,75 €) ci siamo spostati in piazza Figueira e con l’autobus 14 siamo ritornati a Belem per il Museo delle Carrozze, la più bella collezione esistente. Poi di nuovo al Rossio, in piazza Don Pedro IV°, con la bella stazione, per provare l’Elevador da Bica, di un allievo di G. Eiffel, e salire poi con la cremagliera nel vicino quartiere Bairro Alto. Ritornati in centro abbiamo cenato al ristorante Marisqueria Popular (situata nella via parallela destra a Rua Augusta). Ottimo pesce con spesa onesta. Il 14 ci ha riportato al campeggio.

21 luglio – lunedì La seconda parte della visita della città è cominciata con il mitico tram a rotaie n° 28 che parte dalla fermata presso piazza Figueras e segue un percorso demenziale per i vicoli strettissimi della Alfama e del Barrio Alto. Il divertimento consiste nello sfiorare in velocità le auto parcheggiate malamente e la rottura di scatole è nell’aspettare che altre auto si spostino dalle rotaie. Bene o male siamo arrivati alla chiesa del Carmo, residuo senza tetto del pauroso terremoto del 1755, ora adibita a museo (comprende anche due mummie peruviane ?!!). Poco distante mi è molto piaciuto l’interno della Chiesa di Sao Roque, con vari altari di marmi policromi a mosaico e azulejos. Dopo il pranzo al Mc Donald, con il metro siamo arrivati all’Expo, fermata “Oriente”. L’architettura avveniristica dei padiglioni è veramente straordinaria e pure molto bello è il grande “Oceanario”, tra i maggiori d’Europa. Il 50 ci ha riportati al campeggio. Verso le 19, attraversato il famoso Ponte 25 Aprile, siamo usciti da Lisbona. La tappa notturna ad ALCACER DO SAL (Km 90 da Lisbona), bel paesino sulle rive del fiume, si è rivelata un disastro per l’estrema rumorosità della zona.

22 luglio – martedì Abbiamo evitato l’autostrada preferendo la nazionale della costa, molto tortuosa nella prima parte ma assai paesaggistica. Una grande foresta di sugheri per molti chilometri riveste le  colline e ogni tanto ci si avvicina al mare. Sosta molto gradita in località ODECEIXE (123 km dal precedente), un bel paesino bianco, dominato da un mulino a vento. Per spiaggia una caletta riparata dal vento dove nonostante l’acqua decisamente fredda, abbiamo potuto fare il bagno. Senza fretta e dopo una seconda breve sosta a CARRAPATEIRA, paese letteralmente circondato da una distesa di agave e con una bella spiaggia (Praia da Bordeira), siamo arrivato a CABO SAO VICENTE (184 km da Alcacer – 247 da Lisbona), poco prima di uno splendido tramonto. Il paesaggio è brullo e il promontorio è letteralmente spazzato dal vento. Le falesie intorno sono alte pareti di roccia a picco sul mare. Paesaggio con scorci favolosi. Abbiamo avuto la malaugurata idea di trascorrere la notte nei pressi del capo. Il vento è progressivamente aumentato, raggiungendo livelli tali da far ondeggiare il camper, percorso da sinistri cigolii. Una notte infernale.

23 luglio – mercoledì Nei pressi di SAGRES si visita l’antica fortezza del ‘600. L’ingresso ha un costo (3 € a persona) sproporzionato per quello che si vede, cioè poco e niente: un bar scalcinato, una chiesetta insignificante, e una palazzina chiusa.  Visto che i bimbi non pagano abbiamo pensato di mandare in futuro Elena in avanscoperta con la videocamera e poi entrare se ne vale la pena. Individuare le zone strategiche nell’Algarve non è facile. Dalle guide sembra tutto bello mentre in realtà la maggior parte delle località è talmente insediata da assomigliare a Riccione o Torre Pedrera. Ci siamo serviti di un libro fotografico sul Portogallo e di varie cartoline acquistate in giro. Abbiamo provato le spiagge di Salema, Luz e Atalaia ma ci siamo persi tra i condomini affacciati su strisce di sabbia superaffollate. Finalmente siamo arrivati a LAGOS (31 km da Sagres), ove a pochi km. si trova la rinomata Ponta de Piedade e qui lo spettacolo è veramente notevole. Scendendo sugli scogli si raggiunge una barca che organizza un breve tour per visitare le grotte (10 €). Non l’abbiamo fatto ma forse ne valeva la pena. Siamo poi ritornati poco più indietro alla spiaggia di Do Camillo. Ottima scelta, per la bellissima insenatura e per la comoda sistemazione del camper. Bella anche la spiaggia di Dona Ana. Dopo il bagno, indispensabile per l’acqua assai invitante anche se a rischio di assideramento, siamo tornati a Lagos e all’ingresso del paese abbiamo recuperato un ampio parcheggio sotto le mura. La cittadina è molto animata, con un bel centro storico di viuzze e piccole piazze. Si visita la Fortaleza, la chiesa di Sant’Antonio, il portico degli schiavi. La sistemazione notturna nel parcheggio si è dimostrata all’altezza e finalmente abbiamo potuto riposare.

24 luglio giovedì: Abbiamo saltato Alvor, pure indicato come bella località e abbiamo attraversato PORTIMAO, un insieme di condomini sul mare, alla ricerca della famosa Praia de Rocha. La spiaggia è sostanzialmente irraggiungibile con il camper per il traffico intensissimo, la mancanza di parcheggi e per passaggi stretti a senso unico tra le case. Siamo letteralmente fuggiti a CARVOEIRO (29 km da Lagos), parcheggiando il camper lontano dal centro abitato. Una breve passeggiata sull’alta scogliera ha condotto me ed Elena ad alcuni passaggi tra le rocce letteralmente tappezzati di conchiglie fossili. Abbiamo fatto il bagno nella bella caletta del paese. Dopo pranzo finalmente siamo riusciti a trovare e fotografare i faraglioni a forma di arco naturale visti sulla guida illustrata e sulle cartoline. Occorre procedere sulla nazionale verso est fino al cartello PRAIA MARINHA e seguire la stradina asfaltata fino al mare. Continuando sulla nazionale 125, poco prima della periferia di Faro, abbiamo seguito le indicazioni PRAIA DE FARO, arrivando in una lingua di terra tra una laguna e il mare. Bel bagno con onde giganti ma acqua purtroppo sempre fredda. Il porticciolo di FUSETA, con grande parcheggio, era apparso adatto per la notte ma dopo cena siamo stati costretti ad allontanarci per l’arrivo di un orda selvaggia di auto con musica a tutto volume. La sistemazione notturna in un quartierino interno apparentemente tranquillo si è dimostrata un disastro per il continuo coro di cani ululanti e abbaianti.

25 luglio venerdì: Abbiamo così salutato l’Algarve, conservando il ricordo di alte scogliere e belle spiagge sempre più invase da residence e condomini sul mare e quindi sempre più impraticabili. Il viaggio è continuato sulla E1–A49, superstrada a scorrimento veloce. Pochi Km. prima di Siviglia abbiamo deviato verso Al Monte fino a EL ROCHO (da Faro Km 174) e al vicino Parco di Doñana. Dopo aver prenotato la visita del parco al Centro Visite di El Acebuche, abbiamo visitato la cittadina gitana, in riva ad una laguna con fenicotteri. Sulle strade di sabbia (percorribili solo a piedi o a cavallo) si affacciano case rigorosamente bianche. Sulla piazza principale la chiesa della Beata Vergine di El Rocho, meta di una grande pellegrinaggio di gitani in occasione della Pentecoste. Il paese è molto suggestivo e ricorda i pueblos di certi film western. La visita al PARCO DI DOÑANA dura circa 4 ore e richiede una prenotazione. Utilizzando la lista di attesa abbiamo potuto salire sugli enormi fuoristrada alle 17. L’itinerario attraversa lunghe spiagge deserte, aree di macchia mediterranea, boschi di pini marittimi e dune mobili alle foci del Guadalquivir. Abbiamo avvistato cinghiali e gruppi di cervi. Pochi gli uccelli. Il percorso ci è sembrato molto al di sotto delle aspettative e decisamente sproporzionato al prezzo elevato (20 € sia adulti che bimbi). Siamo ritornati a El Rocho per la cena e per una birra, apprezzando ancora la straordinaria atmosfera di questo villaggio. Per la notte abbiamo trovato un angolo tranquillo fuori dal paese.

26 luglio – sabato: Tutta la mattina e parte del pomeriggio se ne sono andati per lo spostamento a Tarife, causa l’intenso traffico sulla costa del fine settimana. Da Cadice ad Algeciras abbiamo utilizzato strade interne e questo ha richiesto molto tempo ed una certa fatica (km 292 da El Rocho). Durante l’ultimo tratto di strada, poco prima di Tariffe, ci siamo trovati  la costa africana in lontananza sull’orizzonte: grande emozione. A TARIFE ci siamo sistemati nel campeggio RIO JARA "il più meridionale d'Europa". La spiaggia, molto vasta e piatta è battuta da un forte vento e il mare è percorso da wind-surfisti e da ski-surfisti, praticamente appesi ad un aquilone. Un bus (caro – 2,5 €) porta al centro. Il paese è decisamente bello e molto animato. Attraverso una antica porta si superano le mura e si visita la parte vecchia, con strette vie e case bianche fino al castello sul mare. Abbiamo cenato in centro e siamo poi rientrati con l’autobus. Per risparmiare 5 € di viaggio per persona varrebbe la pena scendere al paese in camper parcheggiando gratuitamente all’interno del porto (è possibile nonostante il divieto).

27 luglio – domenica: Un taxi ci ha prelevato in campeggio e ci ha condotto al porto, per la gita di una giornata a TANGERI. La gita ha un costo di 48 € per persona (36 € fino a 12 anni) e comprende traghetto, spostamenti un pullman e pranzo. Notare che la sola traghettata costa 45 € per cui non conviene. La traversata è breve (40 minuti circa). Molto più lunga l’attesa alla dogana. Occorre la carta d’identità. Qualcuno ha scelto la gita di 2 giorni (Tangeri e Tetouan), conveniente perché costa 62 € con 2 pranzi, cena e pernottamento, ma occorre il passaporto. La medina di Tangeri è proprio di fronte al porto e si può raggiungere tranquillamente a piedi. In realtà, dopo un lungo giro in pullman per la parte nuova siamo stati scaricati proprio di fronte alla mura della città vecchia e una guida ci ha condotto per gli stretti vicoli. Abbiamo attraversato mercati di frutta e spezie dai colori straordinari e raggiunto piccole piazze affacciate sul mare. Abbiamo pranzato a base di cus-cus in un bel ristorante allietati da una orchestra folkloristica. Ottimo trattamento. Nel pomeriggio è continuato il percorso per le stradine e i vicoli, purtroppo una corsa affrettata che ci ha condotto all’immancabile negozio dei tappeti e alla farmacia delle spezie. Siamo poi risaliti sul pullman uscendo da Tangeri e raggiungendo una località periferica per la foto con il dromedario!!! La visita pomeridiana è stata deludente. Col senno di poi varrebbe la pena mollare il gruppo subito dopo pranzo e visitare la medina da soli, per scendere poi al porto a piedi alle 18:30, in tempo per il traghetto del ritorno. Ritornati al porto di Tariffe abbiamo avuto la sgradita sorpresa di non trovare i taxi previsti dal pacchetto e, dopo una lunga attesa, siamo rientrati al campeggio sfruttando un passaggio di un camerista italiano.

28 luglio – lunedì: L’agenzia TURMARES, specializzata in avvistamenti di cetacei, è situata proprio di fronte all’ingresso del porto. Effettua tours per delfini e balenotteri e tours per le orche. Alle 9:00, dopo aver parcheggiato il camper nel porto, ci siamo aggregati a quest’ultima gita (40 €). La barca raggiunge il centro dello stretto, una zona frequentata dai pescatori di tonno. Tra le piccole barche dei pescatori si aggirano le orche che cercano di strappare qualche pesce. Lo spettacolo è decisamente notevole. Le orche emergono con movimenti eleganti dall’acqua ed è possibile vederle a distanza ravvicinata. Al ritorno poi il fuori programma è stato un gruppo di una ventina  di delfini che ha letteralmente circondato la nostra barca con grandi salti e tuffi. Abbiamo raggiunto GIBILTERRA nel pomeriggio (44 Km), parcheggiando lungo la strada nel paese di La Linea. Superato il confine a piedi e attraversata la pista di atterraggio, abbiamo raggiunto  Main Street, l’unica via animata del paese, costellata di brutti negozi di materiale audio-video, con prezzi solo raramente convenienti. Visitata la cattedrale e alcune piazzette della cittadina, abbiamo rinunciato alla escursione per le scimmie e siamo rientrati. Seguendo la E15 – A340 è iniziato il lungo viaggio di rientro. Dopo Marbella, una specie di Rimini spagnola, ci siamo sistemati a CALA MIJAS (km 112 da Gibilterra), per un’ottima paella in riva al mare. Abbiamo dormito poco distante, in un piccolo paesino dell’interno.

29 luglio - martedì: La E 15 percorre la costa che è alta e frastagliata e permette di cogliere scorci di mare molto belli. Altre zone sono totalmente ricoperte di serre per ortaggi. E’ così che siamo arrivati, verso le 13, a TABERNAS (254 km da Mijas), nella vasta area di deserto roccioso utilizzata per numerosissimi film di “western all’italiana” di Sergio Leone. Siamo entrati nel parco denominato mini Hollywood (19 €), la riproduzione di un villaggio del west, realizzata utilizzando le scenografie dei famosi films. Abbiamo assistito agli spettacoli previsti dal programma: i pappagalli (modesto, alcuni pappagalli si sono decisamente rifiutati di effettuare gli esercizi previsti), il Can Can, ovviamente all’interno del saloon e per ultimo la sparatoria sulla piazza principale, con la musica di Ennio Morricone per sottofondo. E’ seguita la visita al piccolo museo del cinema e allo zoo. L’insieme è modesto. Molto più belli gli scorci di panorama del deserto che al tramonto assume colori rossastri. Recuperata la E15, ho guidato verso est fermandomi per la notte in un quartiere periferico di LUMBRERAS (km 99 da Tabernas).

30 luglio - mercoledì: Una ulteriore “tirata” cameristica durata tutta la giornata ci ha permesso di superare il confine con la Francia alle 18:30 e, usciti dalla autostrada dopo Narbonne approfittando della comodità delle strade nazionali, siamo arrivati a VALRAS PLAGES, nel campeggio Lou Village verso le 20:30, dopo 984 Km. Il campeggio, bello e ben attrezzato, si è rivelato molto caro (36 €). Dal confine spagnolo al confine tra Francio e Italia ci sono 586 Km. e a Mirandola 1014 Km.

31 luglio – giovedì: Abbiamo approfittato del campeggio per una dormita prolungata e per un bagno nella splendida piscina con ben 5 scivoli. Siamo ripartiti alle 11:15 verso l’Italia, scegliendo di continuare per strade nazionali ma abbiamo trovato un intoppo lungo la costa che ci ha fatto perdere almeno 1 ora. Grazie alla carta stradale dettagliata, abbiamo scelto un itinerario alternativo all’interno che ci ha consentito di uscire dall’ingorgo. Siamo rientrati in autostrada poco prima di St. Raphael e abbiamo continuato fino al confine che abbiamo superato alle 19:35 (Km 428 da Mirandola). Il percorso alternativo ha comportato 40 Km e due ore di viaggio in più. Ha però consentito un risparmio di oltre 100 € di pedaggi autostradali. Sosta notturna in area di servizio dopo TORTONA.

1 Agosto – venerdì: Tranquillamente siamo arrivati a MIRANDOLA alle 11:30. Alla partenza: Km. 61726 all’arrivo Km. 68674 = TOTALE KM 6948

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