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SAN SEVERINO MARCHE

14-15-16 settembre 2007 

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Venerdì 14: Questa volta abbiamo tradito il Camper e optato per una comoda sistemazione nel classico agriturismo. Un breve week-end in una splendida località marchigiana, San Severino e dintorni, organizzato dagli amici Federico e Roberta. 

La cittadina dista da Mirandola circa 320 Km. ed è raggiungibile dalla A14 uscendo ad Ancona Nord, percorso breve ma tortuoso, da Loreto, seguendo la Statale 361, una fondovalle discretamente veloce, o da Civitanova Marche. Abbiamo adottato quest’ultima soluzione, nonostante sia più lunga di 40 Km circa, perché permette di inserirsi sulla superstrada di Civitanova Marche (SS 77) mantenendo una discreta velocità fino a Tolentino, in pratica fino alle porte di San Severino. 

Siamo partiti un po’ tardi e in poco più di 4 ore (traffico bloccato sulla tangenziale di Bologna) ci siamo congiunti in serata con gli amici che ci hanno guidato all’agriturismo “LA PIEVE”, situato sulla statale 361 (via Pieve, 42 – tel. 0733638027), nella tranquilla campagna del maceratese (N 43° 14’ 12,6” – E 13° 12’ 21,3”). Dispone di poche stanze per cui è opportuna la prenotazione. Comodo e ben arredato, si avvale di una posizione invidiabile per la tranquillità e il silenzio. Abbondante la prima colazione. Contenuto il prezzo. Decisamente consigliabile.

Abbiamo cenato presso il Ristorante LK RISTORO, in località Parolito (N 43° 13’ 36,6” – E 13° 12’ 58,6”). La scelta dei ristoranti è stata affidata del tutto a Federico che si è dimostrato decisamente all’altezza della situazione, ben sapendo di aver invitato delle buone forchette.

Sabato 15: Parcheggiare a San Severino è semplice. Poco distante dal centro storico (3 minuti a piedi), nei pressi del convento di San Domenico, sono individuabili alcuni parcheggi strategici (Piazza Marconi, Piazzale del Mercato con spazio sosta per camper, Via Virgilio da San Severino). Come se non bastasse, nei pressi del Palazzetto delle Sport, in Viale Mazzini, è situata una comoda area camper per parcheggio, carico e scarico. Sulla piazza principale è reperibile la Pro Loco (Piazza del Popolo, 43) che fornisce mappe dettagliate della cittadina e dei borghi limitrofi.  

Il nucleo urbano ruota intorno a Piazza del Popolo, risalente al 1200, di forma ellittica e circondata da portici e splendidi edifici rinascimentali. E’ chiusa da un lato dalla scenografica Torre dell’Orologio, attraverso la quale si accede alla Chiesa di S. Maria della Misericordia. Accanto a questo portale, la Fonte della Misericordia

Di fronte al Palazzo Municipale due busti in bronzo ricordano due illustri cittadini di San Severino: l’anatomista Bartolomeo Eustachio e lo scultore Ercole Rosa. Grazie a Federico abbiamo potuto visitare le sale interne del palazzo, con begli affreschi e alcune opere del pittore Filippo Bigiali e, poco distante, l’interno del Teatro Feronia. Anche la Chiesa di San Giuseppe, con interno barocco, si affaccia sulla Piazza del Popolo.  

Attraverso Via Garibaldi si raggiunge la cattedrale di Sant’Agostino. Superato il bel portale, l’interno accoglie, in una cappella laterale, la statua in bronzo di San Severino vescovo. Saliti fino alla Porta di San Lorenzo, abbiamo visitato l’omonima Basilica, sicuramente una delle chiese più suggestive della città. L’interno, di linee essenziali, conserva pareti ancora in parte affrescate. Interessanti affreschi anche nella splendida cripta che costituiva il primitivo edificio della Basilica. Non è stato possibile visitare la Chiesa di San Rocco, di pianta esagonale, perché chiusa. Intorno a via Lazzarelli un dedalo di vicoli, fino all’appartamento che Federico ha da poco ristrutturato. Abbiamo pranzato presso la stuzzicheria-ristorante Javà Cafè (Via Gorgonero, 7 – tel 0733645656), anche questa un’ottima scelta.

Nel pomeriggio Federico ci ha accompagnato ad esplorare i dintorni. A circa 10 km., in direzione nord-est, sorge il Castello di Pitino. E’ facilmente raggiungibile in auto ma sconsiglio vivamente il percorso dell’ultimo tratto ai camper, per le dimensioni esigue della sterrata che è pure molto sconnessa. La località è in abbandono. Un tentativo di restauro è stato interrotto da tempo. Un piccolo cimitero dismesso, un ossario presso la torre ed una cinta muraria sono quanto rimane di una località abitata fino a qualche anno fa. Dalla collina il superbo panorama si estende verso le montagne limitrofe e, più lontano, fino al Gran Sasso. Rientrati a San Severino, siamo saliti in auto fino al Castello, il nucleo più antico della città, dominato dalla Torre Comunale. A fianco il Duomo Vecchio, ora in restauro e l’annesso chiostro. Dalla collina una splendida veduta del tramonto e dei tetti della cittadina. Scendendo, abbiamo fatto sosta nei pressi dell’elegante porticato che ospita la Fonte delle Sette Cannelle.

Dopo un aperitivo a casa di Federico, ci siamo spostati verso il borgo di Treia, per cenare all’agriturismo “I DUE MORI” (Contrada da Piangiano, 4 – Treia; tel. 0733.210004). Ottima cucina in un ambiente cordiale ed ospitale. Al ritorno abbiamo attraversato il borgo medioevale di Treia, circondato dalle mura e valorizzato da una sapiente illuminazione. 

Domenica 16: L’itinerario in San Severino è stata completata con la visita al convento e al chiostro di San Domenico. Certamente altri interessanti angoli della città sono stati trascurati ma potranno essere oggetto di una prossima visita. Il tempo è tiranno per cui ci siamo incamminati in direzione nord-ovest fino al minuscolo paese di Elcito. Situato in cima ad un colle, è uno dei luoghi più suggestivi del comune. Il piccolo borgo, quasi del tutto disabitato, sorge intorno alla chiesa. Molti edifici sono in ristrutturazione e sicuramente hanno richiamato l’interesse di persone in cerca di tranquillità e silenzio. Splendida la veduta delle vallate intorno.  

Proseguendo sulla stessa strada, abbiamo finalmente raggiunto l’altopiano di Canfaito dove la famiglia di Federico ha in affitto un casolare ristrutturato. La strada asfaltata si interrompe in una rotonda con un cippo. La prima uscita a destra prosegue verso Pian dell’Elmo. Occorre prendere la seconda sterrata verso sinistra, in certi tratti stretta e molto dissestata. E’ a senso unico e dopo un paio di km ecco le piane, vaste radure circondate da faggeti secolari. Ideale per passeggiate, escursioni o assoluto relax. La terza uscita dalla rotonda rappresenta la via di ritorno ma, essendo più agevole, la consiglierei anche all’andata ai camperisti che temono contatti con rami bassi. 

Al casolare ci aspettava la calda ospitalità della famiglia di Federico ed una grigliata da non dimenticare. Poco distante, in una radura, il faggio più grande d’Italia e intorno un bosco tutto da esplorare. Un valido motivo per ritornare.

Informazioni sul sito del comune di San Severino Marche: www.comune.sanseverinomarche.mc.it area turismo.

Altri Ristoranti:

“Da Marisa”: situato a 7/8 km da San Severino Marche, in località Stigliano. Buon ristorante, cucina casereccia, ottimi i primi fatti in casa, e la cacciagione (ampio menù a la carta). Strada asfaltata, in un punto il passaggio è un po’ stretto.

“Le Borgianelle”: agriturismo aperto da qualche mese, cucina casereccia, non ha un menù a la carta, propone dei menù giornalieri con scelta fra 2 primi e 2 secondi. Situato a 6 km da San Severino Marche, in località Gaglianvecchio. Strada asfaltata, ultimi 2 km è imbrecciata, facilmente raggiungibile.

“Ponte dei Canti”: agriturismo aperto da qualche mese, cucina casereccia. A sentir dire si magia veramente bene. Situato a una decina di km da San Severino Marche, in località Ponte dei Canti, lungo la strada statale cingolata. Strada completamente asfaltata.

“La mia Cucina” – “Cavallini” – “da Piero”: tre ottimi ristoranti situati in paese circa 150 m di distanza l’uno dall’altro, conviene lasciar la macchina in piazza e raggiungerli a piedi, sono facilmente individuabili, perché conosciuti da tutti in paese. Hanno dei prezzi un po’ più alti degli altri. “La mia cucina” è forse il più particolare di tutti, max 20 posti a sedere. Oltre alla classica cucina propone dei menù particolari……Messicano,  fonduta di carne, polenta ecc. ecc. Il titolare è un bergamasco che da diversi anni vive a San Severino e si diverte a proporre dei menù particolari.

Ringrazio sentitamente l'amico Federico Bonifazi, e la fidanzata Roberta che hanno organizzato questo tour e che sapremo ricambiare con la nota ospitalità emiliana.

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