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      SARDEGNA in camper

Luglio 2001 

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Sono trascorsi ben sei anni dall’ultima scorribanda ai tropici italiani. E’ giusto che anche Elena, dopo averne sentito tanto parlare, possa finalmente vedere un’acqua un po’ decente, diversa da quella dei lidi ferraresi. Il viaggio è organizzato con Giorgio, Paola & C., conosciuti per l’appunto nel  lontano ’95 in una di quelle spiagge.

Sabato 7 luglio: Nel pomeriggio, con calma e con poco traffico, oltrepassiamo l’Appennino emiliano sulla famigerata A1, diretti verso la costa toscana, per l’imbarco previsto per lunedì. Vogliamo concederci un anticipo di vacanza con aggancio culturale e la scelta ricade su POPULONIA che in effetti ha il pregio di avere un’ottima area camper e di essere a pochi chilometri da Piombino: effettivamente gli Etruschi la sapevano lunga.

Domenica 8 luglio: Ci sistemiamo, su consiglio dei parcheggiatori, nello spiazzo destinato ai visitatori della zona archeologica e questo consente di non pagare nulla per la sosta, visto che è compresa nel costo del biglietto degli scavi. In pochi anni, dall’ultima visita nel ’95, l’area degli scavi si è molto estesa e ha cambiato fisionomia. Sono stati creati diversi itinerari ma ne vengono consigliati sostanzialmente due: uno con accompagnatore e l’altro da soli, seguendo il sentiero nel bosco. In mattinata visitiamo le numerose tombe situate nella piana vicina all’ingresso. La guida ci illustra nei dettagli la ricostruzione storica di questa comunità etrusca, ma del resto siamo degli esperti, visto che siamo reduci dalla mostra sugli Etruschi di Palazzo Grassi. Nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato in camper, completiamo il giro, percorrendo l’itinerario nel bosco. Raggiungiamo così altre tombe, non più circolari, ma scavate come loculi in un ambiente molto suggestivo. Completiamo la giornata facendo un meritato bagno in mare, tuffandoci nei cavalloni.

Lunedì 9 luglio: Mi sposto presto fino al porto di Piombino ove ci attende la solita situazione caotica. Occorre raggiungere l’ufficio delle Linea dei Golfi (ma dov’è?) per far vidimare il biglietto e ottenere la carta di imbarco (inutili peregrinazioni all’italiana inventate per far impazzire la gente alle 6 del mattino). Finalmente, con un’ora di ritardo (alle 8), il traghetto parte e dopo sette ore e mezza siamo in vista della sospirata Sardegna. Attraversiamo Olbia senza difficoltà e, dopo una breve tappa al porticciolo di Cannigioni, dove salutiamo il collega Manzotti e una strisciata (per fortuna con scarsi danni) contro un guardrail, finalmente incontriamo la “banda”, ora attrezzata con il tanto sospirato Challenger. Baci, abbracci ed esplorazione del nuovo mezzo ricreazionale. Ceniamo e sostiamo sulla spiaggia nei pressi del campeggio Capo d’Orso ma durante la notte comincia a piovere.

Martedì 10 luglio: Il tempo è inaspettatamente cambiato per cui risulta più indicato effettuare una visita (negozietti inclusi) al vicino Porto Cervo. Il centro è molto caratteristico: portici e scalette collegano le numerose piccole piazzette situate su livelli diversi. Al porto sono ormeggiate barche miliardarie, ma non vediamo personaggi famosi (probabilmente al mattino se ne stanno a letto). Al ritorno scopriamo di aver cuccato una multa per divieto di sosta (area per pullman), ma ormai è fatta. Il porticciolo di PALAU è poco distante e senza tante formalità di imbarchiamo per la MADDALENA, con una traversata di circa mezz’ora. La prima meta sull’isola è la località GIARDINELLI, ove l’amico Claudio, grande conoscitore dell’isola, mi ha segnalato una spiaggia da non perdere. Si tratta delle spiaggia denominata TESTA DI POLPO che si rivela superiore alle aspettative. Una caletta con tutte le sfumature del blu in uno scenario di massi di granito rosa modellati dal vento. Ceniamo e trascorriamo la notte nel comodo parcheggio, ormai vuoto. 

Mercoledì 11 luglio: Riversati i bimbi in spiaggia, con molta pazienza, gonfio il canotto a remi che con tanta previdenza mi sono portato da Mirandola. Il compressore a 12 volt si dimostra perfettamente inutile e riesco a completare il lavoro solo con la pompa tradizionale. A fatica, lungo il sentierino, porto il canotto in spiaggia, ma, una volta in mare, vengo travolto dal forte vento e letteralmente spazzato via, verso gli scogli. Meglio rinunciare. Tra bagni, sole e foto trascorriamo l’intera giornata in tutto riposo. Un foglio sul parabrezza ci comunica che non è consentita la sosta notturna sull’isola al di fuori dei campeggi e ci viene suggerita un’area attrezzata per camper alla periferia del capoluogo.

Giovedì 12 luglio: L’area camper è di recentissima istituzione per cui risulta semivuota, pulita e molto tranquilla. 20mila per la notte compreso il carico di acqua e gli scarichi. E’ situata in prossimità del ponte che collega La Maddalena a Caprera per cui è inevitabile programmare la giornata con la visita alla CASA di GARIBALDI a Caprera. Non è chiaro se l’accesso all’isola è consentito ai camper: alcuni dicono di si, altri di no, ma noi entriamo ugualmente. Una deviazione verso sinistra porta alla casa e scopriamo, nostro malgrado, che sarebbe stato opportuno parcheggiare lì, evitando di raggiungere il parcheggio, infatti l’accesso alla casa è molto stretto e le auto parcheggiate ai bordi creano grossi problemi di manovra, specialmente ad un camper. Con difficoltà riusciamo a tornare indietro e ci sistemiamo sotto i pini marittimi. Finalmente visitiamo quello che rimane della casa, tutt’ora ben arredata e ricca di cimeli e, all’esterno visitiamo la tomba sua e quelle dei suoi familiari. Caprera, al contrario della Maddalena, è coperta da una folta pineta e ne approfittiamo per pranzare all’aperto. Nel pomeriggio esploriamo altre zone della Maddalena, fermandoci più a Nord in alcune spiagge incantevoli e tranquille, purtroppo battute dal vento. In serata, dopo cena, visitiamo il paesino della Maddalena che appare affollato ma decisamente gradevole.

Venerdì 13 luglio: Partiamo presto, per trovare il parcheggio nelle zone rinomate. La spiaggia dello “Spalmatore” è già affollata per cui raggiungiamo, nella zona Nord-Ovest, la spiaggia denominata CALA MAIORE. Tra bagni e esplorazioni tra le rocce trascorriamo l’intera giornata in relax. Prima di rientrare, percorriamo con i camper alcuni itinerari per adocchiare Cala Francese ed altre calette segnalate da Claudio. Serata in campeggio.

Sabato 14 luglio: Ci spostiamo presto verso il Porto della Maddalena e ci imbarchiamo sulla motonave DEBORAH, per l’escursione nell’arcipelago. I biglietti si acquistano sul porto e questa motonave sembra il migliore compromesso prezzo/qualità, visto che i piccoli non pagano e il pranzo è compreso nella cifra (L. 50.000 + 10.000 per le cozze). E’ una bellissima giornata e la motonave si dirige all’Isola di S. Maria ove possiamo fare il bagno. Pranzo a bordo, seguito da tuffo al largo della famosa località “LE PISCINE”. Costeggiamo la “SPIAGGIA ROSA” di Budelli e facciamo di nuovo tappa a CALA CORSARA, nell’Isola di Spargi, per un altro bagno. Rientrati alla Maddalena, ci fiondiamo sul traghetto che riporta a Palau, diretti verso l’interno. Le strade verso Sassari sono tortuose e facciamo tappa a TEMPIO PAUSANIA. Ci sistemiamo nel piazzale accanto alla Chiesa e dopo una breve visita serale del centro storico (molto bello), trascorriamo la notte tra civette e campane.

Domenica 15 luglio: Tempio Pausania è dotata di un’area camper caratterizzata da una forte pendenza, utilizzabile solo per vuotare gli scarichi e fare il pieno di acqua. Verso Sassari la strada migliora e diviene a 4 corsie. Una sosta per visitare la chiesa di SS. TRINITA’ DI SACCARGIA, ben conservata e con un bell’interno. Ad ALGHERO parcheggiamo nei pressi dei giardini pubblici, alle porte del centro storico. Dopo pranzo visitiamo la città, caratteristica per le numerose oreficerie e per la lavorazione del corallo. Bello il giro di mura che domina il porto. Siamo diretti a STINTINO, dopo una breve deviazione a Porto Torres, per fare il pieno. In prossimità della famosa spiaggia della PELOSA è stato creato un piccolo parcheggio per camper. 15.000 L. solo per la sosta, senza scarichi. Per fortuna è in un’ottima posizione.

Lunedì 16 luglio: La spiaggia è molto affollata ma il colore dell’acqua è indimenticabile. Peccato che la parte più estrema della spiaggia, la cosiddetta Pelosetta, sia stata interamente rovinata da un insediamento balneare, con bar, ristorante e terrazza sul mare. Il pomeriggio non promette bene per cui decidiamo di spostarci verso sud e di raggiungere, in una tirata unica di oltre 200 Km, la GIARA DI GESTURI. Ceniamo in un ottimo ristorante esattamente di fronte all’ingresso dell’insediamento nuragico di Barumini e trascorriamo una notte tranquilla nel parcheggio.

Martedì 17 luglio: E’ una bella giornata ma ventosa. In breve saliamo le pendici della GIARA DI GESTURI. Si tratta di un altopiano di origine vulcanica del diametro di circa 15 Km. con pareti a picco che domina la pianura sottostante. E’ un’area naturalistica protetta, con alberi da sughero, popolata dai famosi cavalli sardi, di piccola taglia e allo stato selvaggio. Vicino all’ingresso visitiamo le rovine di un nuraghe. Conviene effettuare la visita in Land Rover perché il percorso è lungo e non vi sono mappe dei sentieri. L’autista ci conduce nei pressi di alcuni piccoli laghi ove possiamo fotografare i cavalli allo stato brado. L’escursione risulta decisamente interessante. Nel pomeriggio scendiamo dalla Giara per visitare l’INSEDIAMENTO NURAGICO DI BARUMINI, il più importante dell’isola. La visita è guidata e l’accompagnatore illustra la zona archeologica con grande competenza. E’ pomeriggio inoltrato e puntiamo di nuovo verso il mare, diretti a CALA DOMESTICA. La strada si inerpica sui monti, attraversando piccoli paesi, per scendere poi verso il mare. L’insenatura si trova pochi Km. dopo Bugerru. E’ uno splendido fiordo, con pareti a picco e con una tranquilla spiaggia. Si sosta in una vasta area camper, dotata di acqua ma priva di scarichi, per una lunga vertenza tra il proprietario e il Comune. La spesa è modesta (L. 15.000/24 h).

Mercoledì 18 luglio: La spiaggia di Cala Domestica, pure molto bella, si rivela decisamente sporca soprattutto per il materiale portato a riva dalle mareggiate e che nessuno raccoglie. Percorrendo un sentierino sulla destra del fiordo si attraversa una galleria (era il percorso di una vecchia ferrovia) e si raggiunge una piccola caletta. Trascorriamo la mattinata tra sole e bagni. Dopo pranzo con il camper di Giorgio andiamo a scaricare a Bugerru e ne approfittiamo per fare provviste di carne per una grigliata serale.

Giovedì 19 luglio: L’acqua ha colori meravigliosi. Un altro sentiero conduce in cima al fiordo dal lato sinistro della baia e dall’alto è possibile fare splendide fotografie. Le bimbe si esibiscono in straordinarie evoluzioni nell’acqua e Elena trova 500 Lire nuotando tra i pesci con maschera e pinne. Dopo il sacrosanto riposo pomeridiano partiamo diretti a sud. Nel primo tratto la strada è molto tortuosa e costeggia il mare, proponendo splendidi scorci. La nostra meta è PORTO PINO, una insenatura molto rinomata ma anche particolarmente insediata dal turismo. Il forte vento solleva molta sabbia ed è impossibile parcheggiare vicino al mare. Approfittiamo di un parcheggio sull’asfalto, più all’interno. Rimaniamo poco in spiaggia, causa il forte vento. La notte è tormentata dalla musica a tutto volume che proviene da una pizzeria.

Venerdì 20 luglio: Porto Pino è famoso per le alte dune che si immergono nell’acqua ma da qualche anno l’accesso a questa area è vietato ai veicoli. E’ possibile arrivare alle dune solo percorrendo la spiaggia, con una escursione di alcuni chilometri che lasciamo fare a Giorgio. Noi tutti ci limitiamo al bagno in un’acqua scura e poco invitante. Riprendiamo la strada litoranea che propone ancora splendide calette fino a BAIA CHIA. Ci attende una grande area camper, ben organizzata, con carichi e scarichi e prezzi modesti (L. 10.000 solo sosta, 20.000 con servizi). La spiaggia è distante ma la baia è molto appagante. Un lungo tratto di sabbia bianca, le scogliere con antiche torri di avvistamento ai lati e al centro un piccolo isolotto raggiungibile facilmente da terra senza nuotare. C’è molto vento, l’ideale per le evoluzioni di alcuni surfisti.

Sabato 21 luglio: Nel fine settimana le spiagge della Sardegna si affollano ma la spiaggia è vasta e c’è posto per tutti. I fondali intorno all’isolotto sono particolarmente ricchi di pesci. Le bimbe non vogliono più uscire dall’acqua. Anche il pomeriggio è dedicato al più assoluto riposo, dopo una breve escursione al vicino market per i rifornimenti.

Domenica 22 luglio: Con Elena e Mari faccio una escursione verso la zona ovest della spiaggia, raggiungendo così un’alta duna. Elena ne approfitta per rotolarsi e insabbiarsi. Saliamo poi sulla collinetta prospiciente, al di là della quale posso fotografare un’altra splendida caletta. E poi di nuovo sole e bagni. Che noia !!! Temendo l’inevitabile traffico domenicale partiamo da Baia Chia nel primo pomeriggio e in effetti attraversiamo Cagliari senza particolari intoppi. Anche la costa ad est del capoluogo presenta splendide insenature ma ci limitiamo ad ammirarle dall’alto, visto che siamo diretti a CAPO CARBONARA, nei pressi di VILLA SIMIUS. Seguendo le indicazioni raccolte sulle riviste percorriamo una sterrata situata esattamente di fronte all’ingresso del porto di Capo Carbonara e raggiungiamo CALA GIUNCO. Il parcheggio alla fine della sterrata e intasato di veicoli per cui cerchiamo una sistemazione provvisoria, sapendo che verso sera troveremo un posto migliore. Rimangono infatti pochi camper ed è possibile parcheggiare sotto i pini marittimi. Verso sera ci spostiamo in paese, per visitare i negozi e per una deliziosa cenetta. Rientriamo poi nella pineta, trascorrendo così una notte molto tranquilla.

Lunedì 23 luglio: Un’altra bella giornata di sole. Noleggiamo due pedalò con lo scivolo e le bimbe si scatenano in tuffi e scivolate nell’acqua. Dopo una breve escursione sulla scogliera, per fotografare la baia dall’alto, Elena ed io facciamo una lunga nuotata tra gli scogli, ammirando i fondali particolarmente ricchi di pesci colorati. Siamo estremamente irrequieti: verso sera un nuovo spostamento. Al porto di Capo Carbonara troviamo un rubinetto per il carico d’acqua e di qui ci spostiamo verso PUNTA MOLENTIS, pochi chilometri a nord di Villa Simius. E’ una località decisamente selvaggia e isolata, che si raggiunge con una sterrata. Troviamo posto con facilità, in uno spiazzo esattamente di fronte al mare.

Martedì 24 luglio: Dal parcheggio, a piedi, in pochi minuti siamo sulla spiaggia. Punta Molentis è uno stretto promontorio dotato, nel lato sud, di una lunga striscia di sabbia, purtroppo superaffollata, e nel lato nord di splendide rocce modellate dal vento, sullo stile della Maddalena. Le bimbe si trasferiscono letteralmente nell’acqua che ha colori molto invitanti. Ma anche l’esplorazione delle rocce e degli scogli è piacevole e permette di scattare numerose foto.

Mercoledì 25 luglio: Purtroppo per i nostri amici la vacanza volge al termine e con grande dispiacere dobbiamo lasciarci. In mattinata ripercorriamo la litoranea verso Cagliari e, dopo un attraversamento questa volta un po’ burrascoso per il traffico e i numerosi sensi unici, arriviamo a NORA per visitare gli scavi della città di origine fenicia. Anche in questo caso la visita è guidata ma dopo poco preferiamo abbandonare l’accompagnatore per le spiegazioni troppo ampollose e dettagliate. Le aree visitabili sono comunque dotate di pannelli illustrativi con chiare spiegazioni. Pranziamo nel parcheggio sul mare e poco dopo ci dirigiamo verso l’interno per raggiungere le GROTTE DI IS ZUDDAS. La strada, stretta ma priva di traffico, si inerpica tra le montagne. Superato un valico troviamo la deviazione per le grotte. Arriviamo giusto in tempo per l’ultima visita guidata. Ammiriamo belle sale percorse da un fiume interno con alte cascate e straordinarie formazioni calcaree. Siamo ora diretti verso nord, tramite la superstrada che costeggia Nuoro. In tarda serata cerco un posto per sistemarmi e, inaspettatamente, capito in un grande parcheggio sul mare dove ritroviamo Giorgio. Di nuovo grandi abbracci e lunghe chiacchiere. Purtroppo la notte è funestata dalla violenta musica della vicina discoteca per cui decido di spostarmi in prossimità di un cimitero, ove finalmente trovo il silenzio.

Giovedì 26 luglio: La tappa nella mattinata è S. TEODORO. E’ una graziosa cittadina, famosa per la splendida spiaggia denominata LA CINTA. E’ lunga alcuni chilometri con un’acqua dai colori caraibici. Non trovando un campeggio comodo, ci spostiamo più a nord seguendo le indicazioni del CAMPEGGIO CAPOCAVALLO. E’ qui che ci sistemiamo, utilizzando l’unica piazzola rimasta, disponibile ancora per un solo giorno. Il campeggio ha una spiaggia privata con sabbia e scogli: l’ideale per bagni ed immersioni. Di fronte alla spiaggia è l’isola di Tavolara che crea uno scenario molto suggestivo. Maria Rosa ed Elena si tuffano nelle attività ricreative del campeggio, a cominciare naturalmente dall’ACQUAGYM, soprannominato GLUTEO-DANCE, vista la stazza matronale delle signore che si lasciano coinvolgere. Durante un’escursione subacquea Elena ed io troviamo una splendida stella marina. Il campeggio è dotato di una piscina, piccola ma comoda, con una bagnina che organizza giochi per i bimbi. E’ impossibile tenere Elena lontana dalla piscina. Naturalmente dopo cena è d’obbligo partecipare alla animazione che comincia alle 9,30 con la baby-dance e prosegue con i balli di gruppo. Elena e Mari si lanciano nel vortice delle danze, inserendosi in un gruppo di campeggiatori decisamente esperti. Spiccano fra questi due tipi, uno denominato IL DINOCCOLATO per i movimenti estremamente effemminati, tanto da suscitare chiari dubbi, e l’altro il BRAGOLARO, per l’abbigliamento ridicolo. Quest’ultimo conosce benissimo i passi di danza ma è rigido e goffo come un orso che ha inghiottito un manico di scopa. Io preferisco limitarmi a fare riprese video di questi personaggi.

Venerdì 27 luglio: Siamo costretti a spostarci in una piccola area camper situata all’ingresso del campeggio. Lo spazio è limitato (massimo 6 camper), ma troviamo l’ombra e siamo proprio di fronte alla piscina. Oltre a questo, la tariffa di soggiorno risulta decisamente ridotta rispetto alla piazzola, pur potendo usufruire liberamente di tutti i servizi del camping. E’ l’occasione per fare amicizia con altri camperisti nella nostra stessa situazione. Secondo il regolamento, si dovrebbe sostare al massimo per 2-3 giorni, ma in realtà tutti sostano più a lungo. Trascorriamo tutta la giornata dividendoci tra spiaggia al mattino e piscina al pomeriggio. In serata Elena si improvvisa cuoca, presentando una cenetta niente male. La giornata termina naturalmente con l’animazione e i balli di gruppo.

Sabato 28 luglio: Un’altra giornata di tutto riposo nell’area camper del camping CAPOCAVALLO. Il mattino in spiaggia, con una lunga escursione subacquea e l’inevitabile “GLUTEO-DANCE” per Mari, e il pomeriggio in piscina. L’unico diversivo è costituito dal continuo andirivieni di camper nell’area. Conosciamo in tal modo un dentista di Reggio (dott. Santacaterina) che ci fa visitare il suo Hymmer megagalattico.

Domenica 29 luglio: Arrivano anche Rolando, Odette e Marco che hanno programmato quindici giorni a S. Teodoro in un grazioso appartamento in affitto. Alcuni amici camperisti ci segnalano una vicina spiaggia, a poche centinaia di metri dal campeggio, CALA BRANDINCHI, denominata TAHITI per il colore meraviglioso dell’acqua. La camminata sotto il sole viene abbondantemente ripagata dallo scenario naturale. L’acqua è limpidissima, con mille sfumature dal turchese al blu scuro e la sabbia è bianca, ombreggiata in parte da pini marittimi. Pranziamo in camper e trascorriamo il pomeriggio in pieno relax in piscina. Verso sera raggiungiamo la punta estrema della penisola ove è situato  il porticciolo di Capo Cavallo. Il sole del tramonto crea un’atmosfera molto suggestiva, colorando di rosso la laguna e le isole Tavolara e Molara. Ceniamo nell’appartamento di Rolando e in serata passeggiamo nelle vie di S. Teodoro, affollate di turisti.

Lunedì 30 luglio: Rolando ha una appuntamento a Olbia con Gabriele e Ornella che vengono da Bologna in aereo per trascorrere una settimana di vacanza. Rimaniamo pertanto nella spiaggia del campeggio, ma nel pomeriggio, quando arriva tutta la combriccola, ci spostiamo di nuovo a Cala Brandinchi per un lungo bagno. E’ ora di lasciare il campeggio: c’è infatti la possibilità di sostare nell’ampio parcheggio presso l’appartamento di Rolando.

Martedì 31 luglio: In bicicletta attraversiamo S. Teodoro per raggiungere la spiaggia della CINTA. Anche qui l’acqua è molto invitante anche se non vi sono scogli per fare immersione. E’ abbastanza affollata: del resto siamo vicini al paese. Dopo la pennichella pomeridiana, con il camper Mari ed io ci spostiamo in centro per fare acquisti. Abbiamo infatti programmato una grigliata per la sera, nel giardinetto di Rolando.

Mercoledì 1 agosto: Partiamo presto al mattino, con auto e camper e percorrendo la superstrada di Nuoro, deviamo verso Cala Gonone. L’ultimo tratto di strada è preceduto da una lunga galleria con una volta particolarmente bassa. La percorro con il cuore in gola nel timore di toccare con il tetto del camper. I camper non possono scendere al porto per motivi di spazio ma, all’ingresso del paese, posso sistemarmi agevolmente lungo la strada. Acquistiamo i biglietti per una escursione in motonave alla GROTTA DEL BUE MARINO e alla famosa CALA LUNA. La Grotta del Bue Marino era abitata fino a pochi anni fa dalla foca monaca ma l’arrivo dei turisti e le visite sistematiche l’hanno allontanata verso i mari della Grecia. Il percorso è comunque estremamente interessante: molte sale sono caratterizzate da piccole lagune sulla cui superficie si riflettono le concrezioni calcaree, creando giochi di luce. La seconda tappa, Cala Luna, non smentisce la sua fama. E’ giustamente considerata la più bella spiaggia della Sardigna. La scogliera che scende a picco sul mare è costellata di numerose grotte collegate l’una all’altra da una lingua di sabbia bianca. Alcune grotte si raggiungono solo a nuoto e tra le rocce e gli archi naturali si possono ammirare pesci colorati. Rientriamo a malincuore nel pomeriggio e in serata rimaniamo nel giardinetto di Rolando per la pizza. Dopo cena, salutati amici e parenti, mi avvio verso Olbia, visto che ormai la vacanza volge al termine.

Giovedì 2 agosto: La navigazione verso Piombino è regolare e raggiungiamo la terraferma verso le 16:30. In serata siamo a Mirandola. 

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